Andare sotto, risalirel, superare. La prima partita casalinga dela stagione regala una Viterbese di carattere, che non molla, che forse subisce un po’ l’acclimatamento con la serie D ma poi, una volta prese le misure di un’Olbia mica male, tira fuori gli artigli e la classe dei suoi giocatori di talento, Saraniti e Pippi. Che con due delle rispettive specialità della casa (il tiro improvviso e l’opportunismo) regalano tre punti ai gialloblu. Il campionato è appena iniziato, ma è iniziato col botto.
Viterbese – Olbia 2-1
Viterbese (4-3-3): Fadda; Scardala, Federici (25st Pero Nullo), Cirina, Pacciardi; Faenzi, Nuvoli, Giannone (34st Spinelli); Giurato, Saraniti, Morini (17st Pippi). A disposizione: Zonfrilli, Tuniz, Andreoli, Ghezzi, Russi, Ciaramelletti. Allenatore: Gregori
Olbia (4-3-3): Sannino; Budroni, Mbaye, Peana, Barone (36st La Cava), Pinna, Doddo, Steri, Mastinu, Molino, Oggiano. A disposizione: Saraò, Varruccui, Masia, Taras, Del Rio, Murgia, Capuano, De Ciccio. Allenatore. Scotto
Arbitro: Meocci di Siena (Lagana di Carrara e Colasanti di Grosseto)
Marcatori: 40 pt Oggiano, 3st Saraniti, 31st Pippi
Note. Ammoniti: Faenzi, Scardala, Saraniti, Giurato, Nuvoli (V), Doddo, Mastinu, Peana (O) Angoli 7-5. Recupero: 0pt, 4st. Spettatori: mille circa
Le pagelle
Fadda voto 6.5
Fisico da fantino sardo – e lo paga sulle uscite alte – ma reattività da Benji Pirce. Due interventi chic, uno per tempo, col secondo che è un tuffo alla Cagnotto su punizione di Molino. Dice che Zeman non volesse lasciarlo partire dal Cagliari: er boemo non sbaglia mai.
Scardala 6
Messo a destra per necessità, si limita a controllare e a scalare centrale in fase di possesso palla. Senza sbavature.
Federici 5.5
Capitàno, certe cose capìtano. Come quella palla persa ingenuamente che Oggiano raccoglie e infila in rete per il vantaggio ospite. Ahi ahi ahi. Un peccato di concentrazione, per fortuna veniale.
(25st Pero Nullo 6 Venti minuti in cui arriva il gol della vittoria, e non è un caso. Il folletto di Fratta Todina ha giusto il tempo per far vedere un pezzo forte della sua collezione: controllo al volo, stop e tiro al giro sul secondo palo, con la palla che galleggia, il tempo che si ferma come il respiro. Solo un volo di Sannino gli nega la rete. Magari la prossima volta, magari da titolare)
Cirina 7
Suggerimento per il presidente Obama: lo schieri in Iraq contro quei cattivoni dell’Isis: Simone se li pappa in mezz’ora, passa in Ucraina, risolve i problemi pure lì e finalmente avremo la pace nel mondo. Prestazione titanica, di forza bruta e coraggio, come quando al 10′ della ripresa salva sulla linea un gol già fatto. Supereroe.
Pacciardi 6.5
A sinistra è quello che spinge. Lo fa senza timidezza, e per un pischello è già un inizio promettente.
Faenzi 6.5
Giulietto non sarà cresciuto d’altezza – che resta quella che è – ma di polmoni sì. Frulla sempre, senza scaricare le batterie, e sfiora anche il gol al 39′ del primo tempo: solo Sannino lo ferma. Nel finale, si sacrifica terzino, ma l’impressione è che darebbe il massimo anche da bibitaro.
Pintori 7
Per gli avversari deve essere qualcosa di simile ad un castoro attaccato ai cosiddetti. E che non li molla mai. Rosicchia e sminuzza e alla fine trita: gambe e palloni, poco importa. Con lui e Faenzi (più Spinelli) è un centrocampo da combattimento.
Giannone 6.5
Svolazza sul centrosinistra, da mezz’ala classica. Quando l’attacco non funziona è logico aggrapparsi ai suoi calci da fermo: al 19′ scalda le mani a Sannino da posizione impossibile, prima del riposo – dalla sua mattonella – trova la maledetta traversa. Questione di centimetri, Rocco.
(34st Spinelli s.v. Dieci minuti in attesa di rimettersi a posto col fisico, poi vedremo il vero Conquistador, come già lo hanno ribattezzato da queste parti).
Giurato 6
L’età dell’innocenza, e dunque niente giudizi cattivi. Però tutto sommato è da un anno che si aspetta l’esplosione di ‘sto ragazzo: aspetta, aspetta, aspetta. Quando finirà il tempo delle mele?
Saraniti 7.5
Alto, tanto movimento, piedi buoni, tocchi mai banali. E quel gol che incanta: tiro al volo, improvviso, da trenta metri, e pure in posizione defilata. Imparabile, magnifico, emozionante. E un altro lo sfiora più tardi, con una carezza che esce solo a causa della forza di gravità. Chiamatelo Saranitovic, il gemello siciliano di Ibra.
Morini 5.5
Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più? E’ rimasto lo stesso di due anni fa, e questo no es bueno. Se l’hanno preso, comunque, ci sarà un perché. Aspettiamo fiduciosi.
(dal 17 st Pippi 6.5 )L’istinto animale non tradisce mai, anche se il brasiliano non sta benissimo e forse ha qualche chiletto di troppo. Ma entra e segna, anche se forse è autogol di Mbaye: il classico attaccante che spaventa gli avversari già col nome, e con la fama).
Altri voti in ordine sparso
Voto 6.5 all’Olbia, squadra più che onesta, a tratti temibile. Perciò la vittoria dei gialloblu vale doppio.
Voto 8 allo stadio Rocchi nuova versione. Il manto erboso sembra perfetto, i ritocchi alla tribuna centrale – voluti dalla società – sciccosi. E non è finita qui: per una squadra che pensa in grande ci vuole una casa fatta bene. Peccato per quei tifosi che hanno trovato i botteghini chiusi ad inizio secondo tempo e che sono dovuti rimanere fuori. Nella speranza che la prossima volta non accada più.
Voto non giudicabile ai pennuti rapaci che già da domenica scorsa si aggirano affamati sopra la panchina di Gregori. Per il momento restano tutti a becco asciutto.
Voto 6 agli ex visti in tribuna. Da Osvaldo Mannucci, che ha seguito la partita accanto al Comandante Camilli, a Sandro Pochesci, allenatore a spasso.