La creatura per il momento è tinta di sole quote rosa. Ma va chiarito subito che le iscrizioni sono aperte a chiunque fosse interessato. Anche se entrare in un covo associativo formato da ben venti donne non sarà senza dubbio un gioco da ragazzi. Cammina da poche settimane l’associazione Ri. Ma. Presentata pochi giorni addietro, in grande stile, all’interno del Bic Lazio. Con la mano poggiata sulla spalla da parte di Archeoares. E con l’occhiolino strizzato da parte del consigliere comunale Maria Rita de Alexandris. Assai entusiasta del prodotto finale.
Ri. Ma. sta per Rimbocchiamoci le maniche. E l’intento è quello di valorizzare (riscoprire, mettere a disposizione degli altri) le bellezze del territorio. In un’ottica cultural-gastronomica. “Siamo nate da una chiacchierata – confessa il presidente Vilma Usai – si ricordavano i tempi spensierati della gioventù e ci è venuta voglia di rispolverarli. C’è tanta roba piacevole da tramandare, nascosta tra la frenesia ed il continuo tram tram”.
Il debutto sul campo è previsto per oggi. Dalle ore 10 alle 18, tra piazza Unità d’Italia e piazza dei Caduti. “C’era una volta… Giochi e merende”. Così si chiamerà il contenitore – prosegue la Usai – giochi di strada e da tavola, in primis. Chiaro quindi che il focus si concentri sui piccoli. Facendogli assaporare anche le merende d’un tempo lontano. Pane e burro, e marmellata, e zucchero. Un angolo è previsto pure per i celiaci. Non trascuriamo nessuno. E ancora, un gradevole percorso sensoriale. Con terapisti professionisti. Un convengo sull’alimentazione, che tocca aspetti psicologici e ambientali. Spettacolo teatrale di chiusura. Coi burattini che saranno guidati dai bambini stessi”. Previsto anche l’angolo delle coccole. Coi nonni (chiunque si può affacciare) che racconteranno favole datate ai cuccioli.
E per quanti (purtroppo la storia insegna bene) guardassero con occhio sospettoso la nascita di una nuova associazione, ecco il commento del tesoriere Ines Corinti: “L’8 maggio, dalla volontà di 13 donne, è nata a Viterbo Ri. Ma. Associazione culturale apolitica, basata sul volontariato delle socie e non, che si autofinanzia attraverso le stesse e grazie agli sponsor che hanno creduto e che stanno credendo nel progetto”.
Lunga vita. E sempre maniche rimboccate. Che ce ne è bisogno davvero.