L’Aretino profano, marchettaro e metropolitano: va in scena questa sera a Quartieri dell’Arte con ‘Il ca’, la po’, il cu’. Un monologo (che potrebbe anche essere diviso per tre) di straripanti eccessi verbali, basti pensare agli innumerevoli sinonimi con cui il grande drammaturgo si compiace di nominare gli organi genitali che fanno capolino nel titolo, fino a inarrivabili onomatopee surreali, divertentissime, eppure perfettamente intonate al racconto, leggero eppure acre, anch’esso fatto di eccessi, di giostre ipervitali reiterate, ma in fondo mascheramenti di una solitudine intensa, crudele, fatta di fame e lotta per la sopravvivenza. L’appuntamento è per stasera alle ore 21,30, presso il giardino della scuola media Pietro Egidi di Viterbo (piazza Gustavo VI Adolfo).
‘Il ca’, la po’, il cu’ è l’Aretino “profano”, proposto nel collage testuale di Marco Belocchi e Lidia Broccolino e nella messa in scena metropolitana e postmoderna di Aldo Cassano. Il protagonista è Angelo Di Genio (Premio Ubu under 30 per la migliore interpretazione per “History Boys” di Alan Bennett del Teatro dell’Elfo di Milano), che già lo scorso anno ha stregato il pubblico di Quartieri dell’Arte con Road Movie. In scena anche quattro giovani viterbesi: Orazio Altieri (figlio dell’artista Pasquale), Giulio Campiglia, Luca Iapichino e Luca Telli; che contribuiranno a rendere ancora più spettacolare il tutto.