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Prezzo del latte: finalmente si discute

Mauro Pacifici e Andrea Renna

Mauro Pacifici e Andrea Renna

La Coldiretti di Viterbo prende atto della convocazione, da parte della Regione, del tavolo agroalimentare di settore per questa mattina, in seguito alle ripetute sollecitazioni giunte dall’organizzazione. Le pressioni della Coldiretti erano scattate in conseguenza dell’ormai insostenibile stato di sofferenza in cui versa il settore zootecnico laziale, con particolare riferimento alla questione del prezzo del latte vaccino pagato alla stalla ai produttori agricoli che lo conferiscono all’industria di trasformazione operanti nel nostro territorio. Per questo motivo la Coldiretti aveva annunciato, pochi giorni fa, una mobilitazione generale dei propri allevatori con una manifestazione davanti alla Regione, manifestazione che solo per il momento, vista l’apertura attraverso la convocazione del Tavolo, ritiene doveroso sospendere, fermo restando che il malcontento, divenuto ormai esasperazione da parte dei produttori, costringe la Coldiretti di Viterbo come quella del Lazio a mantenere la propria base in “ stato di mobilitazione” pronta a sfociare in un “democratico momento di protesta” qualora i risultati dei lavori del tavolo non soddisfino le legittime aspettative del mondo allevatoriale.

Questa la posizione con la quale Coldiretti Viterbo parteciperà ai lavori del tavolo, fondata sui seguenti elementi oggettivi: scadenza dei contratti di conferimento del latte alla stalla lo scorso 30 giugno 2014 e conseguente sottoscrizione di nuovi accordi senza il riferimento di un quadro generale necessario per la tutela delle posizioni contrattuali degli allevatori; calo di circa il 5% del prezzo del latte alla stalla pagato agli allevatori tra la scadenza di contratti e la data odierna passando da circa 45 centesimo al litro agli attuali poco più di 42 centesimi al litro.

Inoltre il prezzo del latte fresco al consumo che continua a rimanere oltre 4 volte il prezzo alla produzione nonostante quest’ultimo sia calato negli ultimi tre mesi e i costi di produzione che rimangono ampiamente al di sopra dei prezzi di vendita non remunerando il lavoro degli allevatori. Coldiretti Viterbo chiarisce e ribadisce, inoltre, che alla Regione non viene chiesto un intervento teso a incidere sul normale meccanismo della domanda e dell’offerta regolato dal funzionamento del mercato ma, piuttosto a svolgere a pieno il suo ruolo di propulsore e mediatore, nel rispetto delle normali regole della concorrenza, come avviene ormai da tempo nella Regione Lombardia che, come noto, rappresenta il mercato di riferimento per tutto il Paese.

La Coldiretti di Viterbo è consapevole che non si tratta di siglare un contratto di conferimento regionale, né tanto meno di perfezionare un accordo interprofessionale ai sensi di una legge ormai abrogata ma di favorire il consolidamento di “una logica di leale collaborazione tra le parti che permetta la programmazione delle attività produttive”.

Infine, l’auspicio della Coldiretti di Viterbo, in sinergia con la Coldiretti del Lazio, come sempre, è quello che i lavori del tavolo risultino efficaci ed efficienti per il futuro del mondo allevatoriale ragionale e portino ad un leale confronto tra le parti che permetta di garantire un prezzo equo del latte alla stalla ai produttori, la valorizzazione della qualità del latte laziale e l’identità del territorio che lo produce.

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