In Sardegna, allora, è arrivata l’ora di andarci. Il calendario ha riservato alla Viterbese la prima delle cinque trasferte sull’isola alla terza giornata. Giocarci alla prima sarebbe stato un rischio mica da poco: squadra ancora in rodaggio, valori del campionato tutto da scoprire, il viaggio impegnativo e altre incognite. Oggi (ore 15) si va ad Arzachena, contro una formazione che ha centrato finora due pareggi e che non sembra candidata a chissà cosa, nonostante gi strilli sardegnoli su un eventuale quanto improbabile ripescaggio.
I leoni affrontano la traversata con le migliori intenzioni. Il successo di domenica scorsa con l’Obia (questa sì, una delle favorite, e si è visto in campo), benché rocambolesco, ha iniettato dosi massicce di considerazione, e ha fatto riconsiderare il pareggio d’esordio a San Cesareo come un punto tutto sommato guadagnato. Il carattere, la determinazione, le qualità tecniche (quelle indiscutibili già dall’inizio) della rosa di quest’anno sono ufficiali. E chi temeva “un campionato da metà classifica”, è stato servito: se c’è una costante nel calcio – e non solo nel calcio – viterbese, va cercata nei gufi di professione, che neanche il ciclone Camilli è riuscito per ora ad estinguere (ma ci riuscirà, c’è da scommetterci).
Certo, non sono tutte rose e fiori, e veniamo al capitolo perplessità. Le scelte di Gregori, per esempio, tattiche e di uomini. Bisognerebbe capire se il 4-3-3 sia l’unico modulo preso in considerazione dall’allenatore, specie quando ci si rende conto sul campo che stiamo parlando di un 4-5-1. Ma davvero questa Viterbese si deve costringere a giocare così, con una sola punta di ruolo? Bella domanda, sopratutto se parliamo di una partita casalinga, sopratutto se andiamo a guardare i giocatori in panchina. Un nome a caso: Renan Pippi, forse l’acquisto più sensazionale del mercato estivo, un tizio che già solo per nome e per curriculum incute timore a qualsiasi avversario.
Ecco, trovare questo equilibrio, dispiegare tutte le formidabili qualità a disposizione, è la sfida definitiva che tocca a Gregori. Sarà in grado? Chissà. Di certo la famiglia Camilli non si accontenta di partecipare. E con questo girone viene anche spontaneo pensare in grande. Ma prima vediamo come va oggi nel primo viaggio sardo.