La sacra tregua è finita, gli amici se ne vanno e d’altronde anche Giulio Marini – uno che è stato sindaco di Viterbo fino a sedici mesi fa – non può ignorare le polemiche generate dall’assurda mancanza di una diretta televisiva per il Trasporto della Macchina di Santa Rosa. Quello smacco che ha colpito tantissimi viterbesi, e in particolar modo le persone anziane, o i disabili, che non hanno potuto seguire – per la prima volta da anni – la festa davanti ai loro televisori. Un affronto senza precedenti, che spinge l’attuale consigliere comunale di Forza Italia ad un intervento durissimo, che parte dalla questione televisiva per toccare anche altre magagne accadute la sera del 3. Della serie: quando ce vo’ ce vo’.
“Debbo constatare che nel giorno e nel Trasporto più importante della storia degli ultimi decenni di tutto quello che doveva essere perfetto è stato tutto un disastro – scrive Marini in un intervento per Viterbopost – Cerco di comprendere le difficoltà che questa amministrazione può sostenere, ma non sono sufficienti a giustificare la cattiva organizzazione dell’evento. Andiamo per ordine di rilevanza: la diretta televisiva. Come è possibile che vengano annunciati diversi canali che avrebbero trasmesso il Trasporto e che a questi non ci sia la possibilità di vedere le immagini che a quel momento sono agognate dai tanti anziani, portatori di handicap e malati che per ragioni non volute non possono avere il conforto della tradizione?”. Già, perché? Se lo sono chiesto migliaia di cittadini, in questi giorni, ma da Palazzo dei priori, nessuna risposta.
Marini racconta anche come funzionavano le cose quando era lui sindaco (e quando, per onor di cronaca, il Trasporto andava regolarmente in onda sia sul digitale terrestre, sia via satellite): “Mesi prima incaricavo il consigliere comunale Andrea Marcosano affinché contattasse i vari canali che potevano ospitare le immagini in diretta – spiega Marini – Perché non puoi arrivare agli ultimi giorni e sperare che qualcuno ti ospiti: la produzione delle immagini costa all’amministrazione decine di migliaia di euro e se non allarghi lo spettro dei contatti il costo non viene ammortizzato. Il consigliere Marcosano facendo un lavoro impagabile, dopo la ricerca, portava all’amministrazioni copiosi vantaggi, canali su piattaforma Sky, immagini sui telegiornali ed altre immagini che oltre a supplire le difficoltà di una fetta di popolazione che non poteva essere presente, portava contatti in tutto il mondo. Per questo ora lo ringrazio ufficialmente del buon lavoro svolto”. E va a finire che ci troviamo a rimpiangere Marcosano: con lui almeno il Trasporto si vedeva bene…
Marini tocca poi un altro tema: “Quello della gestione dei bagni pubblici dislocati per il trasporto, è mai possibile che nella mattina del 4 settembre i bagni chimici non siano presenti in città? Spariti, senza che ci siano adeguate soluzioni alternative, un esempio alla basilica di S.Rosa dove nei secoli è consolidato un afflusso straordinario di pellegrini e fedeli che si recano a vedere la Santa e la Macchina. Ma come si fa a non capire queste cose? Altro elemento che hadestato la mia attenzione è stata la mancanza di pubbliciazzazione del simbolo del riconoscimento Unesco sui manifesti che dovevano pubblicizzare il Trasporto con il riconoscimento e questo doveva essere propagandato sul territorio nazionale. E invece il simbolo non c’era neanche a Palazzo dei priori”.
La conclusione di Marini è amara, ma ponderata: “Al termine di questa breve analisi vorrei dimostrare che oltre a passerelle, oltre a clientele sia di natura economica che di ricerche occupazionali varie, questi amministratori non hanno la sensibilità diricercare la perfezione nella manifestazione più importante della recente. Se non ci fosse stato l’esemplare impegno dei facchini, questo sarebbe stato un Trasporto da dimenticare”. Per chi ha avuto la fortuna di vederlo, naturalmente.