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Il tesoretto dei piccoli musei

IMG_1151Correre fa male. Lavorare di corsa forse fa anche peggio. Logico quindi il fatto, che in sede di conferenza stampa, metà della squadra si sia presentata acciaccata. Succede. Soprattutto quando si svelano solo la mattina le cose della sera. Comunque. Si è svolto ieri il quinto convegno internazionale Apm. Primo a Viterbo, in quando la faccenda è itinerante. Così, dopo Amalfi e Assisi, l’associazione dei piccoli musei ha deciso di passare per Rocca Albornoz. Nel 2015 sarà la volta di Massa Marittima. Ma come diceva quello: di qui e il 2015 beato chi c’avrà un occhio.

La prima parola è toccata all’assessore di casa Tonino Delli Iaconi. Alle prese con una strana forma influenzale che lo ha reso un po’ il Tom Waits della Tuscia. “Mi ritrovo in mezzo a tutte donne e fa piacere – questo il suo parere istituzionale – oltretutto alla vigilia della riapertura del museo civico. Ad ottobre. Ringrazio le ragazze e dico subito che sotto Natale si farà qualcosa di importante. Se non bastasse, una tela del nostro Sebastiano del Piombo sarà esposta a Vicenza. Una bella vetrina nazionale”. Non gli è mancato poi di scoccare la solita frecciatina in direzione giornalisti, quelli assenti. Ma succede, ancor più quando si sta così così. E mogio mogio era anche il presidente della Fondazione Carivit Mario Brutti. Sponsor e, come si diceva un tempo, mecenate della manovra.

Ma veniamo al tecnico. Di cosa hanno parlato questi qua? In sostanza l’Apm si pone l’obiettivo di avvicinare i comuni mortali alle piccole strutture museali. E volendo pure a quelle grandi. Poiché sovente le due cose hanno gli stessi problemi. Poche presenze e meno soldi. Il tutto in chiave strettamente promozionale. E quindi culturale, nonché programmatica.

“In provincia ci stanno quasi settanta musei – stavolta a muoversi è la bocca di Caterina Pisu, coordinatrice nazionale dell’ente – segno che la cultura tira da queste parti. Tutti i direttori sono invitati domani in un confronto aperto all’I Cult (ore 14) dal titolo Focus Tuscia”. E questo di sabato. Ok. Invece ieri pomeriggio? Dopo i classici saluti politici ci ha pensato Francesca Ceci a introdurre la prima sessione. “Idee e strumenti per la gestione”, il titolo. In mano ad una tipa che proviene dai Capitolini, e quindi conosce a dovere come si fanno cassa e business con quanto di buono offre il territorio. Si è passati dallo scenario attuale al micro mecenatismo. Tecnologie e tradizione. Social media, virtuale e tutti a cena.

Stamattina invece, prima del Focus, è prevista un’altra giornata lunga. Con ospiti del calibro di Cinthia Rodriguez Oliveira (Istituto brasileiro). Aleksandra Nestorović (curatore sezione archeologica del Pokrajinski, Ptuj). Più altre firme nazionali ed esotiche di altissimo spessore. Si parlerà di normative, finanziamenti e gestione. Sempre alla Albornoz. Magari dopo aver preso un Aulin. Che non si sa mai qualcuno fosse contagioso.

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