Che festa! È si Santa Rosa è sempre un’ emozione straordinaria! Quest’anno ancora di più. E chi l’aveva vista mai a via Marconi! In questi tre giorni di allegria ed euforia Viterbo si risveglia e sembra una città europea. Ma che dico europea, mondiale. Mai viste tante facce lungo le strade, mai visti i viterbesi così interessati e partecipativi ad un evento. Tutti sorridono e sono orgogliosi della loro città e delle sue tradizioni.
Peccato però, che l’orgoglio dura tre giorni, tre giorni su 365. E nel tempo rimanente cosa si fa? Si ritorna al vecchio tran-tran. C’è chi si rinchiude in casa dopo, naturalmente, aver messo pezzi di bottiglia sul confine dei loro giardini. Già perché, diciamocelo, se noi viterbesi potessimo gustarci la macchina di Santa Rosa solo tra noi, sarebbe meglio. La festa è la nostra e tutta questa gente, tutti questi turisti un po’ di fastidio lo danno. Tanta confusione, tanto spingi-spingi: purtroppo non si possono chiudere le porte della città, non più. Insomma per tre giorni all’anno Viterbo prende vita, all’improvviso. Affidandoci alle tradizioni, alla religione l’orgoglio si rinnova. Abbiano inventato un’opera folle. Una macchina che cammina con 100 uomini sotto che sarebbero pronti a morire pur di portare a termine il loro giuramento.
Questa si chiama devozione. 100 uomini belli, muscolosi, che per 360 giorni scompaiono dalla città e poi compaiono al momento opportuno per farci vedere quanto forti e devoti sono nei confronti della Santa e della loro città. Se gli americani hanno Superman, Batman, l’Uomo Ragno, noi, qua a Viterbo, abbiamo i facchini di Santa Rosa. Questi sono veri e propri eroi per ogni viterbese. Sono il nostro orgoglio, il simbolo di questa Viterbo forte, muscolosa e attaccata alle tradizioni. Sono amati e rispettati e a dispetto dei loro amici super eroi americani, vivono in mezzo a noi e ognuno di noi li conosce per nome e cognome. Portano 50 tonnellate sulle spalle per devozione alla Santa, fanno questo per la città di Viterbo e per i viterbesi. Grazie a loro anche l’Unesco si è accorta di noi.
Insomma, i facchini di Santa Rosa sono dei simboli, veri eroi. Ho sempre pensato a quello che avrebbero potuto fare con la loro presenza nella città ed influenza. Ma voi ve lo immaginate un partito o una lista civica di facchini che si presenta alle elezioni comunali? Vincerebbero ad oltranza tanto è forte la loro popolarità. Ma voi ve lo immaginate cosa potrebbero fare? Basterebbe una sola parola e giù tutti a firmare petizioni, registri, decreti. In fondo sono o non sono i facchini di Santa Rosa e da lei protetti e amati? Chi potrebbe resistere a una tale benedizione?
Ad esempio pochi giorni fa a piazza della Morte il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti è venuto a dire alle associazioni che combattono e fanno continue domande sulla presenza dell’arsenico nelle nostre acque, che ci pensa lui all’acqua, che è tutto sotto controllo. Se ci fossero stati, che dico, almeno tre facchini con noi, con le loro braccia possenti e il loro sguardo determinato, senza dubbio, il presidente della Regione ci avrebbe pensato su prima di dire che gli bastavo 48 per rispondere a domande che continuano a non avere risposte da 20 anni. Già perché i facchini, oltre a un’ indomabile devozione anche hanno un cuore e un cervello. E a loro sta a cuore il benessere dei cittadini. Io li ho visti pensierosi mentre scodellavano pasta e bruschetta. alla festa che avevano organizzato al palazzo dei Papi. Io li ho visti domandarsi: ma l’acqua con cui ho bollito questa pasta dove l’ho presa? C’è l’arsenico? E in quella che bevo? E in quella che bevono i miei figli? Anche loro si sono accorti che il centro è morto. Anche loro quando hanno portato la macchina a spalla hanno visto le saracinesche abbassate con su scritto affittasi o vendesi. Anche loro hanno dei figli che sono stati costretti ad andarsene da questa città perché non c’è lavoro e persino alcuni di loro, lavorando come pendolari, ogni mattina sputano sangue pregando santa Rosa perché il treno arrivi in orario.
I facchini di Santa Rosa vedono tutto questo e sono arrabbiatissimi sul fatto che, se nel portare tanti quintali sulle spalle uno di loro si prende un malanno, sono costretti a pagarsele le cure perché le terme Inps, altro pezzo d’orgoglio della nostra città, è stato dismesso dal 1995. I facchini hanno un cuore e i facchini pensano, ne sono convinta. Eroi lo si è tutto l’anno e non per una sera. Abbiamo 100 paladini in difesa della nostra città, abbiamo 100 uomini pieni di amore e devozione che ci difendono dai cattivi e dalle angherie. Non voglio andarmene da Viterbo. Molto meglio star qui che negli Stati Uniti! Gli americani di super eroi ne hanno appena una decina!