16112024Headline:

Alla sicurezza Belcolle preferisce i portieri

vigilanza_privataMeno guardie giurate e più portieri. Nel nome (più o meno sacro) della spending review. Solo che visto che qui si parla di un ospedale, il già problematicissimo Belcolle, gli scenari non sono prevedibili.

Ci pensa la Uil Tucs (Turismo, commercio e servizi) a lanciare il grido di allarme: “Dal 15 settembre prenderà il via il nuovo appalto dell’Istituto vigilanza privata di Viterbo, e ci sono 23 guardie giurate che aspettano di conoscere il loro destino – dice la segretaria generale della sigla, Elvira Fatiganti – E l’azienda ancora non ha voluto incontrare le organizzazioni sindacali, passaggio che dovrebbe essere obbligatorio quando si va a cambiare l’organizzazione del lavoro”.

Già, perché da lunedì l’organizzazione e gli equilibri del servizio cambieranno parecchio, secondo questo appalto “al risparmio” vinto dalla ditta viterbese, rimasto in sospeso per diverso tempo a causa di un ricorso e adesso avviato in tutta fretta su ordine della Regione: il nuovo piano prevede l’utilizzo a Belcolle e nelle aree esterne di competenza della Asl di soli sette agenti guardie giurate a fronte di ben dodici custodi. Perché? “Perché i custodi costano meno: 3 euro e 60 all’ora, quasi la metà rispetto alle guardie giurate che hanno il porto d’armi e un contratto nazionale di catrgoria”, spiega Fatiganti. Meno guardie giurate, più guardiani uguale meno spesa per le casse pubbliche. Col rischio però di mandare a casa tanti lavoratori, che già dal 2 settembre sono in regime di cassintegrazione a rotazione. “Hanno chiesto alle guardie giurate di accettare la riduzione a portieri – prosegue la segretaria – ma è una richiesta inammissibile, visto che parliamo di professionisti sopra i 50 anni, alle soglie della pensione, con famiglie a carico, che dovrebbero rinunciare alla loro esperienza e soprattutto a buona parte dello stipendio. Chi lo farebbe?”. Ecco allora che mentre le guardie giurate sono giustamente proeccupate, girano voci di nuove assunzioni di portieri da parte del’azienda. “E non sappiamo la ragione perché lo stesso istituto non abbia voluto finora incontrarci: parliamo di un servizio importante in un luogo delicato e complesso come l’ospedale”, conclude Fatiganti.

Più morbida la posizione della Cisl: “Per la mia associazione è tutto sotto controllo – spiega il segretario Fortunato Mannino – Mi chiedo soltanto come si possa fare a meno, eventualmente, delle guardie giurate in un luogo delicato e frequentato come l’ospedale. Rischia di diventare anche un problema di ordine pubblico”. E la cronaca recente ha raccontato di diversi episodi al limite, accaduti proprio a Belcolle (per esempio al Pronto soccorso, punto più esposto): “Forse tra guardie e portieri il numero dovrebbe essere inverso: più guardie e meno portieri”, conclude con buonsenso Mannino. E chissà cosa ne pensano all’istituto di Vigilanza. Novità, anche clamorose, potrebbero arrivare a breve.

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