Ma cosa è la creatività? Alessio Gismondi, designer/artigiano, presidente della Cna di Civitavecchia, ha citato Woody Allen: “La creatività è qualcosa di molto pratico: per il 10 per cento, è idea; per il 90, sudore”. Una definizione efficace, condivisa dagli intervenuti all’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio a Civitavecchia, presso la sede della Fondazione Cariciv, per la presentazione del bando e delle azioni della Regione a sostegno della nascita e dello sviluppo di imprese nel campo delle attività culturali e creative.
Conta, insomma, l’idea di partenza, ma, perché un progetto si traduca in realtà economica, ci vogliono fatica e capacità di lettura del tempo in cui viviamo. E’ una sfida interessante, che apre nuovi orizzonti. “Le imprese creative presentano dinamiche di crescita qualitativa che spingono la competitività delle economie territoriali nello scenario internazionale”, ha osservato Luigia Melaragni, segretaria della Cna di Viterbo e Civitavecchia, associazione organizzatrice dell’iniziativa, dopo il saluto di Claudio Arcadi, vicepresidente della Fondazione, in apertura dei lavori, coordinati dalla giornalista Stefania Mangia, del quotidiano Il Messaggero.
Che la creatività e l’innovazione sono una risorsa straordinaria per lo sviluppo e l’occupazione, lo ha capito bene la Regione. Che, con il programma “Lazio Creativo”, mira a costruire e a mettere in rete una classe creativa. Come, lo hanno spiegato Giovanni Pagliaro, dello staff del consigliere regionale Gian Paolo Manzella, per il quale un territorio che valorizza la creatività è anche più forte sul piano dello coesione sociale, e Pierluigi Regoli, capo segreteria dell’Assessorato alla Cultura e alle Politiche giovanili.
Quest’ultimo ha illustrato l’avviso pubblico rivolto alle start-up culturali, dunque il primo degli interventi previsti dal piano regionale. In sintesi, sono stati stanziati un milione e mezzo di euro per cofinanziare i costi di avvio e di primo investimento di imprese innovative nei settori dell’audiovisivo, delle arti e dei beni culturali (arte, restauro, artigianato artistico, tecnologie applicate ai beni culturali, fotografia), del design e dell’architettura, dello spettacolo dal vivo e della musica, dell’editoria. Ciascuno dei progetti vincitori del bando riceverà un contributo a fondo perduto pari all’80 per cento dell’investimento ammissibile (elevabile al 90 per cento per chi andrà a localizzarsi in uno degli incubatori di Bic Lazio), sostenuto dall’impresa nei primi due anni di attività, fino a un importo massimo di 30mila euro. Le domande dovranno essere presentate entro il prossimo 30 settembre.
Di sicuro, la volontà di incentivare un processo di trasformazione dell’identità economica che faccia leva sulla creatività e sulla cultura, trova un terreno fertile. Lo dimostra anche la grande partecipazione all’evento della Cna, così come l’importante contributo che al confronto hanno offerto, oltre allo stesso Gismondi, l’architetto Enza Evangelista, lo stilista Franco Ciambella, il musicista Giordano Tricamo e lo scrittore Gino Saladini.
La Cna partecipa alla costruzione di “Lazio Creativo” e si propone anche come punto di riferimento per coloro che vorranno informazioni e consulenza per accedere al bando.