Patrizio Fimiani con Claudio Di Marco e, seduto, Stefano Fiore
Frullare il gialloblu e il bianconero, il leone viterbese e la zebretta friulana, la porchetta e il San Daniele, e aggiungere un pallone. Con calma e pazienza, giorno dopo giorno, sui campi assolati del Cus, zona Riello. Cosa ne verrà fuori? Magari non un campione da serie A (perché uno su mille ce la fa) ma di sicuro un bravo ragazzo, e persino un buon cittadino dell’Italia di domani.
Ricette & suggestioni, ieri sera, in una sala Regia strapiena di autorità, addetti ai lavori, bambini con calzoncini corti e cellulari incorporati e genitori che al solito aperitivo hanno preferito venire a conoscere il nuovo Calcio Tuscia. Quello guidato da Patrizio Fimiani e da sua moglie Cristiana Tamantini (la presidente), pronto a rilanciare un progetto ambizioso all’interno del calcio provinciale, quel calcio provinciale che negli ultimi anni si è sgonfiato come un SuperTele e che ha tremendamente bisogno di gente seria, progetti intelligenti e fiducia, tanta. Già, come svezzare la meglio gioventù nostrana? Semplice, affidandosi a chi, della crescita dei giovani, ha fatto un marchio internazionale, vale a dire l’Udinese della famiglia Pozzo, quel miracolo a nord est che è riuscito a imporre una sua linea sana, affidabile e duratura in mezzo al calcio dei miliardi.
Ecco dunque che ci voleva la sala Regia, e questa cornice, per benedire l’affiliazione del Calcio Tuscia all’Udinese Academy, la branca bianconera che dallo scorso anno ha esteso una rete di scuole calcio e di vivai in tutta Italia. Ospite d’onore, Stefano Fiore, ex giocaterore di Parma, Lazio, Fiorentina e naturalmente Udinese oggi responsabile nazionale dello scouting dell’Academy, insieme all’altro dirigente friulano Moreno Vantaggi. Per il Comune, ecco il delegato allo Sport Sergio Insogna. Claudio Di Marco presenta con piglio sicuro, e la platea non lesina gli applausi.
Patrizio Fimiani: “Non promettiamo di creare i campioni del domani, questo nessuno ve lo può garantire, non date retta alle pubblicità – spiega l’ex portiere della Roma e della Viterbese – Ci concentriamo sulla crescita dei ragazzi, in età particolare, affidandoli ai nostri tecnici e alle nostre strutture. Questo, da sempre è il progetto mio, come degli altri soci Belli, Maccio, Bernini e Marini”.
Vantaggi: “L’Academy è una realtà in crescita, che ha già ricevuto tante soddisfazioni e tanti riconoscimenti dalle società, dai ragazzi e dalle famiglie che hanno sposato la nostra idea. Lo staff, guidato da Massimiliano Ferrigno, è di prim’ordine, e la possibilità che i nostri tecnici, una volta al mese, vengano ad allenare le scuole calcio del territorio, è una cosa molto utile”. Senza dimenticare le selezioni regionali (per il Lazio il responsabile è Mirko Pagliarini, ex ala della Viterbese), i camp nazionali e le schede di valutazione reciproche con Udine.
La maglia del Calcio Tuscia per il 2014-15
Ma è Fiore il più atteso, anche da pischelletti troppo giovani per ricordarselo da giocatore (qualcuno di loro, orrore, indossa anche maglie giallorosse): “E’ uno scambio di cultura sportiva – dice l’ex centrocampista della Nazionale -, una sinergia. Un progetto a cui credo molto, perché punta sulla tecnica, non è la solita affiliazione di facciata che si usa oggi nel calcio italiano. Non pensiamo creare dei campioni, perché oggi la statistica dice che un giovane su cinquantamila arriva in serie A. Vogliamo garantire istruttori esperti e qualificati e una realtà sana, oltre a quella famigliare, per lo sviluppo dei ragazzi. Poi, è ovvio, abbiamo tutte le strutture per valutare il livello dei calciatori, attraverso gli osservatori, gli allenatori, i raduni… Ma questa è davvero l’ultima cosa che ci interessa”.
Dopo gli interventi della nomenclatura calcistica locale (Lucarini delegato regionale, Todini provinciale, più Pica per il Coni) è tempo delle foto ricordo. E di cominciare a lucidare gli scarpini: la stagione sta per iniziare, e per la dozzina di squadre del Calcio Tuscia sarà una stagione diversa, col profumo – in sottofondo – della serie A.
