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Sei viterbesi nell’esclusivo club del vitalizio

Laura Allegrini

Laura Allegrini

Con oltre cinquemila euro netti al mese ci si possono fare un sacco di cose. E quello che ci fanno Nando Gigli e Peppe Parroncini, tutto sommato, sono affari loro. Però è interessante ricordare da dove arrivano quei soldi, puntualmente accreditati ogni mese sui rispettivi conti in banca. Arrivano dalle legislature che i due si sono sciroppati – dopo essere stati eletti – in consiglio regionale.

Tra i 266 ex consiglieri ed ex assessori della Regione che percepiscono un vitalizio (nota: “vitalizio” vuol dire per tutta la vita, mese dopo mese, anno dopo anno, con la pioggia o con il sole, nella buona e nella cattiva sorte) ci sono anche sei viterbesi. Che in virtù dei loro trascorsi alla Pisana, al compimento dei cinquant’anni di età (nel loro caso sono tutti più o meno abbondantemente oltre) hanno diritto a ricevere una pensione a vita. Questo perché diverse sentenze hanno evitato che le nuove leggi fossero retroattive: dal 2014 in poi i vitalizi sono stati aboliti, ma chi ce li aveva prima li conserva. E dal suo punto di vista è una cosa sacrosanta.

Sono stati i consiglieri del Movimento Cinque Stelle ad ottenere – dopo oltre un anno di attesa – la lista, una lista che grava sulle casse regionali circa 20 milioni di euro, il 25 per cento dell’intero bilancio dell’ente presieduto da Nicola Zingaretti. Il quale, dopo la pubblicazione dei dati su Il Messaggero, ha commentato: “Noi i vitalizi li abbiamo aboliti, perché è evidente che andavano aboliti: siamo la Regione che ha fatto di più in termini di trasparenza e spendine review ma non possiamo fare nulla contro dei diritti acquisti nel corso degli anni, prima di noi”.

Ma veniamo ai magnifici sei viterbesi. Quello che sta messo peggio – si fa per dire – è Candido Socciarelli, che in Regione ha ballato una sola legislatura, ma proficua: si porta a casa 3026 euro netti al mese (4.402 lordi), per un totale di 36.318 euro netti l’anno (52835 netti). Niente male.

Giuseppe Parroncini

Giuseppe Parroncini

Chi sta meglio è Laura Allegrini, per due legislature consigliera regionale (Alleanza nazionale e poi Pdl)  prima di spiccare il volo verso il Senato della Repubblica. L’attuale consigliera provinciale del Nuovo Centrodestra incassa un vitalizio di 4.511 euro netti al mese (6.793 euro lordi), che in un anno vogliono dire 54mila euro netti (81.517 lordi).

Come la Allegrini, anche Franco Bruni può sfoggiare nel suo curriculum anche due legislature da consigliere regionale (agli albori dell’ente e prima di diventare anche deputato). L’onorevole democristiano e capodimontano, oggi 85enne, riceve 4.858 euro netti al mese come vitalizio (7.547 lordi), per un totale annuale di 58.303 euro netti (90.547 lordi).

Stesse somme per Domenico Simeone, detto Franco, eletto ai tempi d’oro della prima Forza Italia e visto ultimamente anche come assessore in Provincia. Lui si porta a casa 4858 euro netti al mese (7547 lordi), che all’anno significano 58.627 euro (90.574 netti).

Ma i due campioni della specialità (loro malgrado: così prevedeva allora la legge) sono Giuseppe Parroncini e Nando Gigli. Il primo, ex Pci e poi Ds, nelle tre legislature da consigliere regionale, prima di lasciare il campo ai più giovani alle ultime elezioni, ha maturato un vitalizio di 5.636 euro netti al mese (8.302 lordi), che per un anno significa 64.367 euro netti (99.632 netti). Mentre Nando Gigli (Dc, Forza Italia, Udc), gran frequentatore anche in ruoli di primissimo piano dell’aula del consiglio regionale (ma anche della Camera dei deputati), sfonda addirittura il muro dei 100mila euro lordi l’anno: ne riceve infatti 105.670, che netti sono 68.027. Per un mensile sontuoso 5.668 euro lordi (8.805 netti).

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1 Commento

  1. Leo Viterbium ha detto:

    Immagino che si debbano anche aggiungere a parte i vitalizi come parlamentari. Sarebbe di cattivo gusto prendersela con la singola persona, ma insomma anche codesti illustri concittadini hanno contribuito a costruire l’immensa macchina parassitaria che strangola il Paese materialmente e moralmente.

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