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Marcia Sedoc, nella Tuscia con onore

Marcia Sedoc con le altre ragazze del Cacao Meravigliao

Marcia Sedoc con le altre ragazze del Cacao Meravigliao

A Fabrica risiede Magdi Allam. A Civita di Bagnoregio soggiorna Paolo Crepet. E verrebbe da commentare: che ognuno si tenga i suoi. Per fortuna però qualche volta si può parlare di trapiantati in Tuscia anche col sorriso sulle labbra. Quello che consegna alla provincia più medievale d’Italia la showgirl, ballerina, cantante e attrice (le manca solo di svuotare cantine) Marcia Sedoc. Ok, per quanti non se la ricordassero, bastera’ pensare alla capogruppo del “Cacao meravigliao” di Renzo Arbore in “Indietro tutta”. O più recentemente a Caffeina, dentro la rassegna “Voci dal sud”.

Stavolta la sua interpretazione da leccarsi i baffi, in un corto da teatro dove si racconta il dramma degli immigrati sulle coste dello Stivale, le è valso lo scorso mercoledì 20 agosto un premio grande così. Durante la nona edizione del PhotoFestival di Nettuno “Attraverso le pieghe del tempo”, e nell’ambito del progetto “No violence” messo in piedi dal fotografo Michele Simolo. A darle il riconoscimento la giornalista Antonella Appiano ed il regista nonché conduttore Sky Anthony Peth. Più la testa fumante del progetto, Lisa Bernardini. Presidente dell’associazione “Occhio dell’arte”.

La mini pellicola in questione è scritta e diretta da Virginia Barrett. Si chiama “A me resta la speranza!”. E prende spunto da un toccante articolo di Claudio Magris, riguardante l’area e le dinamiche tristemente tipiche di Lampedusa. Qui la Sedoc è protagonista, nei panni di una donna miracolosamente salvatasi dal naufragio. Che però ha vissuto la tragica morte di molti suoi compagni di viaggio, nonchè del marito e del neonato che portava con sè.

Tale è stato il successo dell’elaborato (andato in scena al teatro Ghione di Roma e al teatro Verdi di Salerno) che se ne produrrà addirittura un corto per il cinema. A dimostrazione che certi argomenti possono essere dibattuti anche in platee normalmente destinate ad eventi più leggeri. “È in manifestazioni di piazza come questa che si sente parlare di sociale, amore, umanità e diritti delle persone”, conferma l’onorevole Gilberto Casciani. “La gente ha bisogno di divertirsi – replica proprio la Barrett – ma anche di emozionarsi, grazie a serate che presentano tematiche forti come questa”.

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