Chiude con un evento eccezionale, la tappa di Bagnoregio del Tuscia in Jazz Festival. Reduce dal festival di Marciac, in Francia, una delle rassegne jazz internazionali più prestigiose, dove ha suonato qualche giorno fa sale infatti stasera, alle 21,30, sul palco allestito in piazza Biondini, Omar Sosa, uno dei pianisti jazz e world music più importanti del pianeta.
Nessun’altro a mediare tra lui e il pubblico, solo il piano, strumento da cui Sosa, ispirato dalla matrice caraibica, estrae suoni del mondo, che dalla sua Cuba si espandono lungo misteriose e imprevedibili vie musicali. Ricordando in questo il grande Duke Ellington, il pianista è creatore di ritmi che trascendono le categorie sonore. Catalogarlo come jazzista è infatti riduttivo: l’artista cubano è un musicista a tutto tondo, e anche se è stato protagonista di collaborazioni e progetti con alcuni dei maggiori interpreti jazz, basti pensare agli acclamatissimi tour italiani e europei con Paolo Fresu, rimane un artista non identificabile in un solo genere.
Da buon cubano, Sosa è riuscito a fondere in mirabile sintesi le intime suggestioni della santeria con i ritmi jazz, grazie ad una mentalità compositiva che tende a trovare connessioni la dove queste possono stare. La sua libertà musicale va quindi oltre l’ortodossia, realizzando un linguaggio jazz globale e allo stesso tempo unico, che celebra le diverse anime musicali.
“Quella con Omar Sosa è la degna conclusione di un festival coronato da un successo che gli deriva dalla sua capacità di proporre artisti e linguaggi capaci di coniugare qualità e favore del pubblico – dice il sindaco di Bagnoregio Francesco Bigiotti – Ciò che ci sta però più a cuore, come amministratori, è che attraverso i grandi spettacoli proposti da questa e dalle altre manifestazioni che abbiamo in programma viene promosso il nostro territorio, in un’ottica di crescita e di sviluppo, che sono il nostro primo obiettivo. Vedere in questi giorni tante persone, molte giovani e giovanissime, per le vie di Bagnoregio, costituisce per noi un motivo di orgoglio, perché le ricadute di tale vitalità vanno a beneficio del nostro tessuto socio-economico. Ringrazio Italo Leali e il suo staff, per una collaborazione che intendiamo mantenere a tutto vantaggio della città”.
“Anche quest’anno Bagnoregio, la piazza principale del Tuscia in Jazz versione summer, non ha deluso le aspettative, e il concerto di Sosa è la degna conclusione di un’edizione da incorniciare. Per la prima volta, con il concerto di Ferretti e, per certi versi, anche con quello di Sosa, abbiamo fatto delle digressioni, rispetto al purismo jazz, aprendo le porte anche a altri generi, non sempre facili, ottenendo comunque riscontri molto lusinghieri. Ciò significa che il pubblico è pronto e preparato, e chiede solo musica di qualità. Ringrazio, a questo proposito, il Comune di Bagnoregio e il sindaco Bigiotti, grazie al cui sostegno abbiamo potuto fare tutto questo, e i nostri main sponsor, Meta Energia spa, Grappa Zanin e Carivit spa, che in tempi non particolarmente facili continuano a credere in noi e investono in cultura” conclude Italo Leali, direttore artistico del Tuscia in Jazz Festival.