Cielo, terra, bosco… una Riserva a 360 gradi. Così potremmo definire l’esperienza vissuta nei giorni scorsi da 25 ragazzi fra 10 e 14 anni di età provenienti da tutta Italia che, divisi in due gruppi settimanali, hanno partecipato ai campi estivi del WWF organizzati dalla Four Seasons di Roma presso l’osservatorio astronomico della Riserva Naturale Monte Rufeno.
Il programma delle settimane di campo è nato da un importante sforzo comune di progettazione che ha visto protagonisti, oltre al soggetto organizzatore, un gruppo di operatori locali e il personale dell’area protetta, ciascuno coinvolto per le proprie specifiche competenze. Nella pratica ne è scaturita un’offerta diversificata, arricchita per i ragazzi dal valore aggiunto del vivere per sette giorni non solo a contatto con la natura, ma “dentro” la natura, integralmente, in un posto dove essa è protetta.
Sette giorni di gioco e apprendimento basati soprattutto sull’azione, sull’accensione della scintilla della curiosità, accompagnati da persone esperte e disponibili che hanno saputo interpretare i tanti aspetti degli ambienti multiformi tutto intorno, dalle geometrie stellari all’esplosione della vita nelle acque, dal fascino degli animali notturni ai fiori del bosco. Ma anche sette giorni da ricordare nei tempi a venire, dove ciascuno ha sviluppato legami forti con i compagni di avventura, il senso del gruppo e del sapersi gestire in autonomia, forse per la prima volta nella vita.
Le giornate di campo sono trascorse tra escursioni con i guardiaparco o le naturaliste della Riserva e la ricerca di rocce rare, sperimentando attivamente la salvaguardia della natura, ad esempio con l’antincendio boschivo, ma anche le tradizioni delle campagne locali con la cottura del pane impastato da sé nel forno a legna del Casale Felceto. A condimento di tutto le emozioni, di un silenzioso cielo stellato, di un paesaggio a distesa, di un avvistamento improvviso di animali selvatici… una volpe, una lepre, tre cinghiali “così impegnati nella ricerca del cibo che ce li siamo trovati a pochi metri!”.
Emozione e sperimentazione, dunque, come base educativa di un tempo che val la pena immaginare come memorabile per i giovani protagonisti, così come piace pensare che quanto realizzato quest’estate nella Riserva possa costituire un’opportunità, da arricchire e differenziare, negli anni che verranno.