L’Unitus sbarca su Marte. Fanno infatti parte dell’esperimento dell’Agenzia spaziale europea le colture di microfunghi provenienti dalle rocce dell’Antartide, preparati e studiati nei laboratori del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche dell’Università della Tuscia. I campioni biologici essiccati saranno esposti , per un periodo da 1,5 a 2 anni, all’esterno della stazione spaziale, dove il vuoto quasi assoluto e la radiazione non schermata dall’atmosfera arrostirebbero e essiccherebbero un uomo in pochi minuti.
Il programma dell’Agenzia spaziale europea e finanziato dall’Agenzia spaziale italiana, sotto la responsabilità del professor Silvano Onofri, rientra nel quadro della preparazione dell’esplorazione di Marte. Lo scopo dell’esperimento è verificare se i microrganismi sottoposti alle condizioni spaziali e di Marte lasciano nelle rocce tracce che potrebbero essere trovate nelle rocce di Marte e nelle meteoriti. Onofri aveva già dimostrato nell’esperimento Life del 2010, sempre sulla Stazione spaziale internazionale, che questi microrganismi sono in grado di sopravvivere nello spazio per 1,5 anni.