- Riceviamo e pubblichiamo:
- “Ennesimo ritardo ieri sera sulla linea FL3 (Roma Ostiense- Viterbo) nella solita fascia dei pendolari. Un ritardo che si cumula a quello della mattina. Motivo? Il treno non era stato allestito. Un modo “freddo” per dire che qualcuno non aveva fatto il suo dovere. Soluzione? Treni soppressi, trasformati in locali, tempo medio di ritardo quaranta minuti. Questa è un’altra delle tante lettere che vengono inviate ai giornali da anni senza che cambi nulla. Abbiamo letto qualche settimana fa che il sindaco di Viterbo vorrebbe far ripristinare tre treni veloci con Roma. Uso il termine ripristinare, perché quei miseri tre treni ci sono sempre stati fino ad un anno e mezzo fa, quando ci furono scippati senza che nessuno (a parte la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Blasi) facesse nulla. Treni che possono in un’ora arrivare a Roma ed ora ci mettono da un’ora e quaranta a due ore.
- Quel che è successo ieri non è uno schiaffo ai pendolari, ma a tutta la città di Viterbo. Quando un servizio di collegamento viene soppresso, ritardato o reso invivibile allungandone i tempi di percorrenza, è uno schiaffo a tutta la città di Viterbo. Quando un treno è declassato costantemente a locale è uno schiaffo alla città di Viterbo.
- Caro sindaco, siamo stanchi di prendere schiaffi, di essere considerati burini, di sentirci dire “che siamo pochi rispetto a Roma ed egoisti nei confronti dei paesi che la linea ferroviaria incontra”.
- Caro sindaco la sua città, la nostra città con la faccia gonfia di schiaffi vorrebbe rialzarsi per dire ancora una volta E’ il momento di dire: No! Non ci sto!”
Luigi Tozzi
pendolare di lungo corso