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Sicurezza nelle scuole: la Provincia non ci sta

SCUOLEGentilmente, che qualcuno ci spieghi come stanno le cose. Giacché quando c’è di mezzo la politica hanno sempre tutti ragione e tutti torto. E, principalmente, nessuno perde mai.
Dunque. Il buon Renzi l’ha fatta un’altra delle sue (almeno stando a sentire la parte destrorsa). Da bravo toscanaccio. Attraverso un decreto, rivolto a favorire i comuni che hanno necessità di investire risorse sull’edilizia scolastica. Provvedimento che però non è stato ugualmente esteso anche alle Province, nonostante a queste competa tuttora la manutenzione degli edifici “superiori”. Non quelli più grossi, ma quelli dei più grandicelli.

Che a Matteo non piacciano le Provincie non è che sia una novità. E che al nostro di pres della Provincia, Marcello Meroi, non piaccia Renzi, risulta altrettanto risaputo. Ecco quindi la reazione a caldo. “Siamo costretti a prendere atto con profondo rammarico di come il premier consideri certi studenti alunni di serie B – tuona il volto locale – Infatti ha concesso ai Comuni il beneficio dell’esclusione dal patto di stabilità negli anni 2014/2015 per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Peccato che questo privilegio non sia stato concesso anche alle Province che, non ci risulta siano state ancora abolite”.

Questa storia dell’abolizione delle Provincie proprio non gli va giù a Meroi. Che prosegue. “Pochi giorni fa avevo polemizzato con il ministro Maria Carmela Lanzetta per quella lettera giunta sulle nostre scrivanie, contenente l’invito a collaborare per garantire servizi ai cittadini, nonostante i ripetuti tagli. Avevo giudicato quelle parole inopportune. E ora anche questa… Ci auguriamo che qualcuno riesca a far comprendere al nostro super indaffarato primo ministro che la conformazione istituzionale del Paese è rimasta la stessa”.
Che uno dopo aver sentito Meroi prenderebbe Renzi e lo metterebbe sotto sale. Ma ecco il parere di sindaco. Mauro Mazzola, from Tarquinia. “Sono 21 le nostre scuole finanziate dal Governo nell’ ambito della campagna per la sicurezza degli istituti. Si tratta di due di Tarquinia, e una per i seguenti comuni: Vetralla, Vasanello, San Lorenzo Nuovo, Piansano, Oriolo Romano, Nepi, Montefiascone, Ischia di Castro, Grotte di Castro, Gallese, Castiglione in Teverina, Castel Sant’Elia, Caprarola, Capodimonte, Canino, Canepina, Bassano Romano e Bagnoregio. Parliamo di interventi di messa in sicurezza e piccola manutenzione, per uno stanziamento di un miliardo di euro. Questo dimostra la serietà del governo Renzi che mantiene le promesse fatte al Paese”.

Positivo anche il parere di Luigia Melaragni, segretaria della Cna. “Il piano di edilizia scolastica voluto dal governo – dice – è una grande occasione per le nostre piccole imprese. Ci sono 5 milioni e 272.785 euro per 21 strutture della provincia di Viterbo. Ora bisogna fare in fretta perché i lavori per la messa in sicurezza vanno appaltati entro il 30 ottobre”.

“In un momento di crisi come l’attuale e di scarsi investimenti nella spesa pubblica – dice Melaragni – per le nostre piccole imprese e per gli artigiani questa notizia è una boccata d’ossigeno: gli importi sono consistenti e a breve scadenza. Abbiamo quindi un’occasione da cogliere al volo, perché bisogna fare presto: la delibera del Cipe dello scorso 30 giugno attende solo di essere registrata, ma nel caso di #scuolesicure i lavori devono essere appaltati entro il 30 ottobre”.

L’auspicio della Cna è che gli enti locali interessati, intanto, si portino avanti con la predisposizione delle pratiche. “Bisogna adoperarsi nel più breve tempo possibile – esorta Melaragni – anche per fare in modo che i fondi stanziati si traducano in una concreta opportunità per l’imprenditoria locale”.

Ora. Che si va per alzata di mano?

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1 Commento

  1. Leo Viterbium ha detto:

    sono costretto a dare ragione a Meroi. Agli Istituti di 2° grado (Tecnici, Licei, Professionali) chi ci pensa ?

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