Santa Rosa non faceva wrestling né sfrecciava su una Harley Davidson. Lo dicono gli storici e lo conferma oggi l’avviso pubblico per il Settembre viterbese, firmato dall’assessorato alla Cultura e pubblicato fresco fresco in queste ore. E’ un avviso rivoluzionario, intanto perché mette fine a quella pratica brutta dei bandi, cioè dei contributi a pioggia, cioè del marchettificio (a proposito: marchetta si scrive proprio così, e non con la kappa). E poi perché cerca di mettere un po’ d’ordine a quella giungla che era diventato il programma del mese clou della vita cittadina. Già, quel Settembre viterbese che da boutique di lusso, vanto della cultura cittadina, si era trasformato anno dopo anno in un negozietto cinese, dove si può trovare di tutto, purché di scarsa qualità. Stavolta invece no: nell’avviso si scrive chiaro e tondo, le proposte che verranno inserite in cartellone dovranno essere attinenti con la vita della Santa, con la tradizione del Trasporto della Macchina di Santa Rosa e col fresco riconoscimento dell’Unesco. Con tanto di punteggio che servirà per la graduatoria. Insomma, nel tabellone non troveranno più spazio certi eventi che con la Santa nostra avevano poco o nulla e che fare. Dal wrestling al raduno delle motociclette, dai laboratori per bambini alle gare di ruzzolone: tutte regolarmente incluse – e soprattutto finanziate – dal Comune negli anni scorsi, con la relativa proliferazione di piccoli e grandi califfati pseudoculturali, spesso mantenuti in vita proprio dai soldi pubblici. Stavolta, però, si cambia rotta.
“E’ un avviso coerente con quello che ho sempre detto – spiega l’assessore Tonino Delli Iaconi, autore di questa rivoluzione – Abbiamo ancora tutti in mente cosa è successo con il bando dello scorso anno, che si è rivelato impossibile da gestire e che alla fine ha portato poche centinaia di euro agli organizzatori degli eventi, giustamente scontenti. Stavolta non promettiamo alcun contributo (anche se occupazione del suolo pubblico e pubblicità saranno garantite, ndr), ma ci riserviamo di finanziare in maniera comunque minore quelle iniziative più rilevanti. Si tratta di mettere ordine, ma soprattutto anche di ridare un senso al Settembre viterbese, di restringerne quei confini che erano diventati davvero troppo ampi. Ora, nel Settembre viterbese finiranno le manifestazioni davvero attinenti al tema e al clima di quei giorni. Si tratta di un percorso preciso, che racchiude gli eventi delle frazioni in un apposito bando, mentre i grandi festival vengono gestiti attraverso le singole convenzioni”. E per i grandi festival (Caffeina, Tuscia film fest, Quartieri dell’Arte, San Pellegrino in Fiore): dal 2015 entrerà in vigore anche l’accordo con la Regione, e Delli Iaconi sta anche lavorando insieme all’omologo di Torino, per la creazione di una rete delle città italiane dei Festival in prospettiva dell’Expo 2015 di Milano. La proposta è stata fatta l’altro giorno anche al ministro Franceschini, presente all’assemblea annuale degli assessori alla Cultura di tutto il Paese.
Non solo: Delli Iaconi pensa anche ad altre cose, magari per riempire i periodi morti e rendere Viterbo viva – culturalmente parlando – tutto l’anno. “Mi viene in mente l’arte contemporanea, che qui spesso viene dimenticata – ragiona l’assessore – Si pensa che dopo il Seicento da queste parti non ci sia stato nulla, ed è sbagliato. Da Balthus a Sebastian Matta, a tanti altri artisti che hanno deciso di vivere nella Tuscia perché incantati dai luoghi. Sarebbe importante creare una vetrina di livello internazionale, in grado di attrarre anche sponsor importanti. Ci penseremo”. Magari dopo Santa Rosa.