Quelli che hanno espresso per iscritto, sillabato in decine e decine di comunicati stampa, disseminato parole sugli organi di informazioni cartacei e digitali, rilevato davanti ai microfoni e alle telecamere delle emittenti radiotelevisive, urlato (per farsi sentire meglio, anche se non si sa da chi) le ultime, ma anche le penultime, parole famose sugli accadimenti deflagrati in terra di Tuscia nell’ultima settimana.
Quelli che, all’ennesima seduta a vuoto del consiglio comunale, sono sbottati: “Basta. Non è possibile continuare con questa situazione. Ogni volta è così. Se non si vuole amministrare, ci si dimette. Io vengo dal campeggio, ho fatto 80 chilometri ma sono qui” (Gianluca De Dominicis. Consigliere Movimento 5 Stelle)
Quelli che, in vista della discussione sui piani integrati di riqualificazione urbana, giurano e spergiurano che “non si tratta dell’ennesima colata di cemento ma di realizzare cubature già previste dal piano regolatore. Si costruirà laddove sarà essenziale farlo, e avremo cura di privilegiare strutture sanitarie, uffici e negozi e non solo edilizia residenziale (Alvaro Ricci, assessore all’Urbanistica e al centro storico).
Quelli che, con prosa alquanto zoppicante (ma non facciamo gli schizzinosi che il convento al momento passa questo), hanno mandato a dire che: “Ho assistito in questi giorni, volutamente in silenzio, in religioso silenzio, perché ritenevo che questa fosse la sede deputata per dire ciò che penso, a continue esternazioni, rivendicazioni, polemiche pretestuose ed inutili esposizioni mediatiche che hanno visto, ahimé, protagonista il nostro gruppo consiliare, e di conseguenza il nostro partito, e che hanno rischiato di indebolire l’azione e l’operato della nostra amministrazione comunale e del sindaco Michelini, al quale anche oggi rinnoviamo e ribadiamo la nostra totale e incondizionata fiducia” (Stefano Calcagnini, segretario cittadino del Pd).
Quelli che, a proposito della defatigante discussione sul bilancio 2014 di palazzo dei Priori, hanno rilevato che: “Calcagnini ha parlato a più riprese di coraggio. Ma il coraggio sta nel tagliare le spese, non nell’aumentare le tasse” (Francesco Serra, capogruppo del Pd).
Quelli che, senza peli sulla lingua, hanno avuto cura di definire il Calcagnini poc’anzi citato un “segretario impresentabile” (Martina Minchella, consigliera comunale Pd).
Quelli che, in merito alla chiusura domenicale di Villa Lante, rilevano che “i deputati alla programmazione mensile dei turni hanno provato a fare delle proiezioni rispetto al numero di personale impiegato, ed erano arrivati alla conclusione che se le unità impiegate in un turno fossero state due, con il supporto di altro personale garantito da varie istituzioni, si sarebbe garantita l’apertura pomeridiana dei festivi. Ci risulta che è stata presentata regolare richiesta di disponibilità a tali enti da parte del direttore Tiziana Farina, ma non ha mai ricevuto nessuna risposta. Se ci sono delle colpe non sono certo dei dipendenti, e come dice quel detto ‘il pesce puzza dalla testa” (Antonella Ambrosini, sindacalista della Cgil).
Quelli che “il bilancio 2014? “Sarà un autunno nero per i viterbesi: i soldi risparmiati con Renzi, a Viterbo se li prende il Comune. Per far divertire l’assessora Ciambella o i colleghi Barelli o Saraconi. Non mi pare il massimo” (Gianmaria Santucci, consigliere comunale di FondAzione).
Quelli che “il bilancio 2014 sarà presentato da me in prima persona; c’è il mio impegno, non credo ci saranno problemi” (Leonardo Michelini, sindaco di Viterbo).