Piccoli barlumi nel mercato immobiliare

Se per anni la politica del mattone ha pagato (quantomeno chi costruiva), come stanno oggi le cose? O meglio, in piena crisi economica, come gira il mercato immobiliare di Viterbo? Alcuni dati interessanti si possono rilevare dal gruppo Tecnocasa, che ha appena presentato una relazione dettagliata all’interno di Caffeina.
Si parte da un critico 2013, fatto di ribassi generali ma anche di piccole speranze. Fermo restando che, nella prima parte del 2014, i valori delle abitazioni sono diminuiti del 2,5% rispetto al semestre precedente.
Sostanzialmente stabili le quotazioni nel centro storico, che ha evidenziato leggeri segnali di ripresa facilitati dal calo dei prezzi e da una maggiore disponibilità da parte dei proprietari nel trattare. La maggior parte delle compravendite interne riguarda le seconde case e spesso si tratta di persone in arrivo da Roma. Da segnalare una curiosità in area San Faustino, dove si registra una forte domanda di immobili in locazione da parte di stranieri che gestiscono piccole attività commerciali. E con i lavori del Plus, pare che l’intera zona sia sotto l’occhio di nuovi papabili acquirenti. Stuzzicati da un numero maggiore di parcheggi, più infrastrutture utili ad arrivare comodamente in casa.
A ridosso delle mura si sviluppano i quartieri di Grotticella, Pietrare, Carmine e Salamaro. Qua le richieste di acquisto provengono soprattutto da gente in cerca dell’abitazione principale. La prima parte del 2014 ha evidenziato una buona vivacità del mercato, soprattutto grazie ad una maggiore predisposizione degli istituti di credito nella concessione dei mutui.
Non eccelso invece il contorno. Estendendo lo sguardo a macchia d’olio, facendo eccezione per i sempre amati Cappuccini e per l’abbondanza di sfitti a Santa Barbara (prezzi quindi abbattuti), la restante Viterbo soffre. Mercato brillante invece si riscontra nelle frazioni di Bagnaia e Vitorchiano, dove le richieste provengono sia da famiglie in cerca dell’abitazione principale (meno cara rispetto alla città) sia da investitori innamorati dei borghi.
Piccolo dato economico di chiusura: in provincia sono stati erogati volumi per 16.69 mln di euro, la variazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente risultata essere pari a un meno 27,9%.