Miracolo in terza commissione, o qualcosa del genere. Perché ieri al momento di votare la prima delle due delibere (l’altra arriverà in una fase successiva) sui piani integrati, due pezzi della minoranza si sono astenuti. Forza Italia e Fratelli d’Italia. Unico voto contrario, quello di FondAzione. Per l’assessore Alvaro Ricci è una vittoria mica male, o almeno un buon punto di partenza.
E dire che su questa faccenda negli ultimi tempi s’era alzato un bel polverone. Dubbi che avevano intaccato anche la maggioranza. Dubbi però che il Corsaro Alvaro ha saputo tramutare in voti favorevoli, o appunto in astensioni. Che politicamente valgono parecchio. L’assessore ha saputo aprire al dialogo, recepire le osservazioni, riformulare la questione. E oggi gongola: “Devo dire che la commissione ha lavorato bene, nella sua interezza – spiega Ricci – Quando le cose vanno così è davvero un piacere. E’ venuta fuori una delibera comprensibile, ben articolata, una base sulla quale programmare le opere pubbliche fondamentali per una parte di città che ne ha estremamente bisogno. Abbiamo anche accolto alcune osservazioni dalle altre forze politiche e tutto sommato la gestazione di questo provvedimento è stata anche breve, un paio di mesi”. Se il risultato è questo, ne è valsa la pena.
Sui voti di Forza Italia e Fratelli d’Italia – in attesa di capire se si tratta di un’apertura di credito o soltanto di un’astensione strategica – Alvaro Piuttosto Corsaro è fiducioso: “Così come rispetto il voto contrario di FondAzione, che mi auguro possa anche cambiare in futuro, mano a mano che arriveranno i passi successivi. D’altronde, anche noi del Pd, quando eravamo all’opposizione, ci astenemmo sui piani urbanistici per il centro storico…”
La tabella di marcia ora prevede il confronto con le forze produttive e sociali della città, da sempre un’altra prerogativa di Ricci, e soltanto successivamente la cosa approderà in consiglio comunale. Arriverà poi una seconda delibera, che probabilmente andrà a bocciare (anzi, “a ritenere superati”) i ventidue piani integrati presentati dal 2005. In un’ultima fase dovranno essere individuate le opere pubbliche strategiche e prioritarie, ma con un criterio specifico: “Che non corrispondano a migliaia e migliaia di metri cubi di opere private, perché se c’è una cosa che non abbiamo mai voluto è l’assenza di programmazione”, sottolinea l’assessore all’Urbanistica.
Di parere contrario, come detto, FondAzione, col suo rappresentante Gianmaria Santucci: “Non capisco dove si voglia andare a parare – dice il consigliere – Il principio di partenza al limite potrebbe anche essere condivisibile, ma è il percorso che è sconosciuto. Mi sembra di rivedere le questioni del centro storico, o del cimitero di Grotte Santo Stefano, tutte approdate nel porto delle nebbie…” Per Santucci, sono due i punti oscuri: “L’elenco delle opere pubbliche, troppe e troppo costose, centinaia di milioni di euro: quanto bisognerà costruire per realizzarle? Milioni di metri cubi di cemento? E poi i piani integrati già esistenti: anche qui non si capisce bene che fine faranno. In sostanza, un provvedimento spot. Da campagna elettorale”.
Basta che non fate altre colate di cemento, l’avete deturpata abbastanza questa città