E’ tempo di celebrazioni, questa sera al Tuscia in Jazz Festival. Si festeggiano infatti, con un concerto gratuito a cui parteciperanno ospiti d’eccezione, molti dei quali hanno condiviso con lui esperienze e percorsi musicali, gli ottant’anni di Gegè Munari, uno dei più acclamati batteristi d’Europa, il cui curriculum può essere tranquillamente sovrapposto alla storia del jazz italiano e europeo.
Nato in una famiglia di musicisti, Munari ha percorso tutte le tappe di una carriera straordinaria sull’onda dell’allegria e della leggerezza, venendo riconosciuto come uno dei maestri dello swing. Sterminato l’elenco dei nomi delle stelle, italiane e straniere, con cui ha suonato e continua a suonare. Solo per farne alcuni: Gato Barbieri, Dexter Gordon, Lee Konitz, Chet Baker, Johnny Griffin, Enrico Rava, e, più di recente, gran parte delle nuove leve del jazz moderno.
Prima di lui, alle 21, a conferma della bontà delle selezioni compiute dal festival a livello giovanile, si esibiranno, sempre gratuitamente, gli HI5, gruppo austriaco che l’anno scorso, proprio a Bagnoregio, ha vinto il Tuscia in Jazz European Award.
Alla continua ricerca di sofisticati arrangiamenti, gli HI5 descrivono la loro musica in termini di “jazz minimal Chamber Music”, aprendo così tutta una serie di possibilità ludiche e intellettuali che caratterizzano la loro musicalità.
“E’ per noi un onore ospitare la festa di compleanno in jazz di Gegè, che oltre a essere un grande artista è anche un caro amico di Bagnoregio – sottolinea il sindaco Francesco Bigiotti – lui è uno dei protagonisti del nostro festival sin dalle prime edizioni, e il sentimento di amicizia che ci lega si è cementato nel corso di queste esperienze. Allo stesso modo siamo felici del ritorno degli HI5, per i quali Bagnoregio è stato il trampolino di lancio verso una carriera colma di successi”.
“Per il Tuscia in Jazz è un’emozione unica festeggiare il compleanno di Gegè. Lui è il jazz, e con lui questo genere musicale è cresciuto e si è sviluppato in Italia e in Europa – aggiunge Italo Leali, direttore artistico del Festival – siamo orgogliosi della sua amicizia e onorati della sua lunga collaborazione. Probabilmente senza di lui, e senza Giorgio Rosciglione, altra pietra miliare del jazz italiano, nostro presidente onorario, per altro presente alla festa, non ci sarebbe stato neanche il Tuscia in Jazz Festival. Allo stesso modo ci inorgoglisce la presenza degli HI5, che hanno spiccato il volo dal nostro palco”.