L’estate pazza, dal punto di vista meteo, in questa prima fase, è già costata tantissimo in termini di danni e ha sconvolto soprattutto le attività agricole. Coldiretti Viterbo sta monitorando le condizioni climatiche di questo periodo che registra un’incessante pioggia che ha minato la raccolta dei cereali oltre a fare danni ingenti a coltivazioni e strutture.
Le coltivazioni della Tuscia, infatti, sono state duramente messe alla prova dal maltempo degli ultimi giorni e, per questo motivo, Coldiretti haggerito a tutti i sindaci dei comuni della Tuscia, di verificare se ci siano nei rispettivi territori, gli estremi per attivare le eventuali prassi per la dichiarazione dello stato di calamità. Infatti, solo procedendo con una stima dei disastri subiti, i sindaci potranno far partire le richieste di risarcimento danni alla Regione per verificare i presupposti utili a riconoscere lo stato di calamità naturale.
“Stiamo già lavorando per gli imprenditori agricoli che, in maniera del tutto anomala per essere il mese di luglio, vedono annientato il proprio lavoro dalle incessanti piogge” ha dichiarato il presidente di Coldiretti Mauro Pacifici. “Sollecitare i comuni per quantificare i danni subiti è necessario per attivare la richiesta di risarcimento dei danni da indirizzare alla Regione” ha aggiunto il direttore Andrea Renna. “L’andamento anomalo di questa estate conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio – concludono Pacifici e Renna – con la più elevata frequenza di eventi estremi come sfasamenti stagionali e precipitazioni continue, brevi ed intense”.
Coldiretti Viterbo in occasione dell’arrivo dell’ennesima perturbazione e del tempo incerto con temporali, pioggia e grandine che, a macchia di leopardo, ha colpito e sta colpendo le campagne, suggerisce ancora una volta di utilizzare gli esperti del Consorzio di Difesa la fine di verificare la possibilità di polizze personalizzate con le quali tenere al sicuro i propri redditi.
“L’inizio dell’estate è stato segnato – sottolinea Pacifici – dal 34% di pioggia in più, caduta nel mese di giugno con punte di oltre il +200 per cento in alcune zone. Il maltempo ha colpito con temporali, bombe d’acqua e grandine le coltivazioni agricole spesso prossime alla raccolta rovinando il lavoro di un intero anno di molte aziende agricole con effetti anche sull’occupazione stagionale. Oltre al danno la beffa di una stagione piovosa che ha fatto crollare i consumi di frutta e verdura alimentando una spirale negativa tra consumi e deflazione che sta mettendo a rischio le imprese e la salute consumatori”.
Gli effetti si fanno sentire anche sulla produzione agricola con i prezzi all’azienda agricola che, all’inizio di luglio, secondo l’Ismea, si sono attestati mediamente sui 43 centesimi al chilo, perdendo oltre il 34% rispetto allo stesso periodo del 2013 mentre va ancor peggio per i prezzi all’origine delle nettarine, scesi a mediamente a 0,46 euro al chilo con riduzioni anche del 40 per cento rispetto al valore a luglio dello scorso anno. E la situazione è peggiorata e si è estesa ad altre coltivazioni come le susine i meloni ed i cocomeri con quotazioni che non consentono neanche di coprire i costi di raccolta.