Il primo bilancio non si scorda mai. Vale soprattutto per l’amministrazione Michelini, che ieri ha presentato la manovra finanziaria per il 2014, la prima e vera, visto che quella per il 2013 era arrivata solo il 30 novembre (in mezzo c’erano state anche le elezioni), col Comune costretto a lavorare in dodicesimi e a non poter programmare più di tanto le spese. Adesso invece si potrà fare, almeno in questa seconda parte di anno.
Prima la cattiva notizia: la pressione fiscale aumenta. Di poco, ma aumenta. Addizionale Irpef (più 1 per mille) e Tasi (2.2 per mille), che poi è una patrimoniale. In più, la novità della tassa di soggiorno per i turisti, da uno a tre euro: un balzello che si diffonde sempre di più tra le città d’arte e di cultura, e che comunque dovrebbe – a sentire le rassicurazioni del sindaco – essere funzionale alla crescita e allo sviluppo del settore.
Sugli aumenti, però, a parte la demagogia e la sgradevole sensazione in sé delle tasse che crescono, conviene spiegare. Bisogna tornare allo scorso ottobre, e ai controlli – chiesti dalla stessa assessora Luisa Ciambella – operati dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Allora emersero parecchi buchi nelle casse comunali, o comunque nel sistema: dal crack di Esattorie spa (quattro milioni e mezzo di euro da accantonare) alle società partecipate, a crediti iscritti a bilancio ma probabilmente difficili da riscuotere. In più vanno sempre considerati i tagli ai trasferimenti statali, mal comune di tutte le amministrazioni italiane. Di qui, la necessità di rimettere tutto a posto, con sacrifici mirati oggi per pagare meno in futuro.
La domanda seguente è: come? Secondo tre principi, elencati dallo stesso Michelini e che hanno portato all’approvazione in giunta del bilancio, venerdì scorso (dopo il passaggio in commissione l’argomento sarà in calendario già nel consiglio comunale di martedì prossimo). Primo: la tutela delle fasce più deboli, delle famiglie monoreddito con prole, delle nuove realtà imprenditoriali (in centro storico esentate per un anno dalla tassa sui rifiuti), in una situazione di crisi generale. Secondo: la possibilità comunque di mantenere un certo margine di manovra, “giocando in difesa ma anche in attacco – come dice il sindaco – per cercare di far sviluppare la nostra economia e i livelli occupazionali, per quanto possibile”. Terzo, la revisione della spesa, che la Ciambella – sempre più in versione Merkel – sta seguendo con particolare attenzione, vedi gestione più oculata del patrimonio. A proposito di spending review: confermata la vendita di una delle due farmacie comunali, quella de La Quercia (in perdita), con soldi freschi in cassa e il personale che andrà a rinforzare l’altra farmacia, quella di Santa Barbara. “Che diventerà una grande realtà di servizio pubblico, con orario a diciotto o ventiquattro ore e ampia offerta di prodotti”, promette Michelini. Mentre altri vantaggi potrebbero arrivare a breve dalla revisione del Catasto, auspicata più volte e che potrebbe ridisegnare cubature e relativo gettito fiscale dalle abitazioni.
A margine, il dinamico duo crisi generale. oninsiste sulla “trasparenza” e sulla “certezza” di questo bilancio. “Un vero e proprio spartiacque, un prima e dopo Cristo”, scandisce Ciambella, che sottolinea anche i passi avanti in termini di semplificazione, visto che la Tasi viene accorpata all’Imu e si pagherà con un solo modello F24.
La parola passa all’aula consigliare, e magari anche alle varie associazioni di categorie: “Ci siamo confrontati con tutti, e continueremo a farlo”, dice Michelini. Il dibattito è aperto, il portafogli pure, idem le prospettive per un domani migliore.