Ma i sindaci (ben nove) si scagliano contro la Provincia. Con in testa quello del capoluogo Leonardo Michelini. Il quale, insieme ai colleghi di Arlena di Castro (Publio Cascianelli), Canepina (Aldo Moneta), Castel Sant’Elia (Rodolfo Mazzolini), Civita Castellana (Gianluca Angelelli), Montefiascone (Luciano Cimarello), Vallerano (Maurizio Gregori), Vignanello (Vincenzo Grasselli) e Monterosi (Sandro Giglietti), stigmatizza il nulla di fatto con cui è è conlusa la riunione dell’Ato.
“Il Comune di Viterbo, insieme ad altri municipi, si è fatto promotore – è scritto in una nota – di una linea dettata dal senso di responsabilità, condivisa anche e soprattutto da quei comuni non coinvolti dalle pregresse vicende di Talete. Dopo le scelte improduttive fatte nell’ultimo anno e mezzo, e le numerose riunioni andate semideserte a causa dell’assenza di numerosi sindaci, ci si è trovati di fronte a uno spartiacque. Il Comune di Viterbo – spiega il sindaco Leonardo Michelini intervenuto alla riunione – ha proposto una linea all’insegna del buonsenso, incentrata su un’accurata analisi delle criticità della società Talete e su un percorso contingentato che potesse proseguire anche dopo la decisione odierna, ovvero dopo aver provveduto all’adeguamento tariffario per passività pregresse”.
Michelini insomma, sostenuto da numerosi sindaci, ha proposto di avviare una fase di analisi della società attraverso un controllo analogo, ovvero la verifica della gestione interna per analizzare tutte quelle scelte, sia politiche che amministrative, che hanno provocato l’attuale condizione di Talete. “È indispensabile avere un gestore unico del servizio idrico. L’adeguamento delle tariffe – ha ribadito il sindaco di Viterbo – rappresenta la prima azione da mettere in campo insieme a tutta una serie di interventi ormai fondamentali per mettere in sicurezza Talete e quindi fornire un servizio efficiente. I sindaci hanno voluto porre le basi per un percorso innovativo, dando un segnale di discontinuità rispetto ai numerosi interventi tampone del passato che non hanno prodotto i risultati sperati. Due le posizioni che sono emerse nell’ambito della riunione a Palazzo Gentili: da una parte il Comune di Viterbo, quello di Civita Castellana e gli altri comuni in linea con le due città, che hanno più volte fatto appello al senso di responsabilità, consapevoli di non aver contribuito in alcun modo a determinare le attuali condizioni di Talete. Dall’altra parte la Provincia di Viterbo, che rappresenta l’Ato unico con un ruolo da protagonista, che si è espressa con voto contrario al momento della votazione dell’ordine del giorno proposto dall’assemblea dei sindaci”.
“Il Comune di Viterbo – continua Michelini – si è posto come mediatore su questa complicata e articolata vicenda che impatta sulla vita di molti. È prevalsa però la solita logica di continuare a cercare un responsabile altrove, nel solo e unico tentativo di far finta di risolvere i problemi dei cittadini. Non servono alibi per nascondersi dietro presunte responsabilità. È il momento di decidere una volta per tutte. Sia che il gestore del servizio sia pubblico, che partecipato”.
A condividere e sostenere pienamente quanto affermato dal sindaco Michelini, anche il primo cittadino di Civita Castellana Gianluca Angelelli, che ha aggiunto: “Tutti noi amministratori abbiamo il dovere di agire in modo responsabile, come hanno dimostrato di fare stamattina le amministrazioni di centro sinistra. Tutti avrebbero dovuto sottoscrivere quell’importante ordine del giorno, necessario a garantire la prosecuzione del servizio e a scongiurare l’eventuale fallimento di Talete, situazione che potrebbe avere come conseguenza la messa a rischio del servizio e quella dei bilanci di molti comuni della provincia. Il tempo delle “non scelte” è scaduto – ha aggiunto il sindaco Angelelli. Ormai il dado è tratto. Nel momento in cui si diventa sindaco si dovrebbe agire nel rispetto degli interessi dei propri concittadini. Noi questo senso di responsabilità lo abbiamo dimostrato e continueremo a dimostrarlo fino alla conclusione di questa delicata vicenda che riguarda Talete e, in maniera più o meno diretta, tutti i cittadini”.
A fare eco alle parole dei sindaci Michelini e Angelelli, il sindaco di Montefiascone Cimarello, che ha ribadito che “davanti alle scelte strategiche per il territorio, c’è chi si assume le responsabilità e chi scappa come ha fatto la Provincia di Viterbo”.