Che fine hanno fatto i piani integrati? Che fine ha fatto l’intenzione dell’amministrazione MIchelini (assessore Alvaro Ricci) di rivoluzionare la progettazione urbanistica della città, cassando i 27 piani integrati già in ballo dal 2005? Al momento, è tutto sospeso.
Già, perché proprio oggi – alle ore 9.30 in via Garbini – si riusce la terza commissione, quella che stava lavorando proprio su questo tema. Bene, basta leggere l’ordine del giorno per capire che di piani integrati, stavolta, non si parlerà. Al primo punto c’è l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti (una formalità), al secondo la revoca del project financing per il cimitero di Grotte Santo Stefano, al terzo le immancabili “varie ed eventuali”. E i piani integrati? Spariti.
Eppure, neanche un mese fa, proprio in commissione era scoppiata la grana. Quando l’assessore Ricci aveva esposto le sue idee, a partire dalla bocciatura delle due dozzine di piani presentati dai costruttori privati al Comune. Una cancellazione che doveva essere il preludio di una nuova progettazione urbana, giudiziosa certo, ma anche concentrata in un quadrante preciso (quello nord), e con opere pubbliche funzionali alle esigenze della città, decise dal consiglio comunale. A partire dal raddoppio della Cassia. “Dobbimo farci trovare pronti quando l’economia si sarà ripresa e si tornerà costruire”, aveva chiosato Alvaro il Corsaro. Una rivoluzione storica, almeno nelle intenzioni, ma che era stata presentata in modo non chiarissimo.
Ne scaturì una discussione vibrante, con la minoranza all’attacco (Ubertini: “Quando eravate all’opposizione dicevate tutt’altra cosa”, Santucci: “Sta a fa’ il fumo con la manovella”) e qualche perplessità anche in seno della stessa maggioranza. Fu Maurizio Tofani (Oltre le mura) a trovare il compromesso: scindere la delibera in due, con una parte programmatica da fare subito, e una amministrativa, con la revoca dei piani, da portare all’approvazione del consiglio in un secondo momento. Tutti d’accordo, e la promessa di Ricci di iniziare a lavorare al primo atto già da subito.
Evidentemente però la delibera non deve essere ancora pronta, visto che è sparita dall’ordine del giono odierno. Semplici motivi tecnici (ma per riscrivere la delibera e scinderla non ci dovrebbe volere tanto) oppure la conferma che nella maggioranza i dubbi non siano stati risolti? Con l’estate in corso, il bilancio ancora da approvare, e santa Rosa sullo sfondo, l’impressione è che se ne riparlerà a settembre. Sempre che se ne riparli.
I piani integrati? Alle calende greche
di Andrea Arena
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