Il patrimonio agroalimentare italiano è un tesoro da salvaguardare. E se a capo del Comitato scientifico della Fondazione Osservatorio sulla criminalità in agricoltura è stato messo niente meno che l’ex procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli, ciò vuol dire che le associazioni degli agricoltori, Coldiretti in primis, hanno tutta l’intenzione di difendere con i denti la qualità del prodotto italiano.
Tant’è che un notevole successo ha ottenuto la partecipazione del magistrato, nell’ambito della kermesse Caffeina, al dibattito svoltosi a piazza San Pellegrino, con oltre duecento persone, che hanno avuto modo di conoscere, attraverso le parole del procuratore, l’attività della Fondazione voluta e costituita da Coldiretti per diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano, con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità.
Sul palco, insieme a Caselli, il direttore e il presidente di Coldiretti Viterbo Andrea Renna e Mauro Pacifici. Il procuratore, rispondendo alle domande del direttore Renna, ha dapprima ripercorso le tappe salienti della sua celebre e importante carriera nella magistratura, ricordando i momenti principali di attività a Torino e a Palermo. Poi, è passato a delineare l’importanza della sua azione a capo dell’Osservatorio Coldiretti a tutela dell’alimentare, in primis per la sicurezza del consumatore al fine di smascherare falsità ben nascoste che rappresentano forme di mafia vera e propria nel settore agroalimentare.
Caselli ha parlato di un fenomeno diffuso e in crescita a vista d’occhio, che sfrutta simboli del made in Italy, che sempre evocano sapori italiani ma che equivalgono quasi sempre ad inganni. Truffe che rappresentano un pericolo per l’economia e per gli imprenditori onesti.
“L’ agroalimentare è un settore che rende attraente e competitivo il Paese per questo va salvaguardato. L’Osservatorio sta facendo il suo compito monitorando e denunciando i misfatti, facendo rete e intrecciando le competenze di tutti quelli che lavorano nel settore, a partire dai vari ministeri, quello dell’Agricoltura, quello dell’Economia e quello della Giustizia” ha dichiarato Caselli. Il procuratore ha posto l’accento sulla tracciabilità e sul valore ambientale. “Senza legalità non c’è sviluppo” ha detto Caselli, ricordando le ricerche del Censis sulla differenza di Pil tra nord e sud, rimarcando la responsabilità della legalità sullo sviluppo del Paese. Il direttore Andrea Renna nel corso del colloquio pubblico con il procuratore Caselli ha ricordato anche l’importanza dell’incremento di percentuale della presenza di frutta nei succhi di frutta, dal 12 al 20 per cento.
Il presidente Mauro Pacifici, come imprenditore agricolo, ha messo l’accento sulle spese sostenute dagli agricoltori. Il direttore Renna ha poi dato la parola al sindaco Leonardo Michelini, che ha salutato la cittadinanza con un breve intervento. In prima fila, tra il pubblico, anche Francesco Monzillo, della Camera di Commercio, Marco Marzano, segretario generale dell’Organizzazione Mondiale Agricoltori e il magistrato Andrea Baldanza.