Ex gazometro, ci siamo. L’area degradata e abbandonata di Valle Faul, che una mezza dozzina di sindaci si erano impegnati a rilanciare, stavolta si avvia al definitivo recupero. Il piano integrato relativo, col progetto risalente a dieci anni fa, è stato approvato l’altro giorno in commissione Urbanistica. E oggi, salvo colpi di scena, andrà al voto in consiglio comunale. Probabile che passi anche stavolta, visto che già in commissione la cosa era stata approvata anche dalla minoranza, che l’aveva studiato quando governava la città e lo ha portato avanti fino ad un anno fa. Ora è l’assessore Alvaro Ricci a potersi appuntare la medaglia.
La novità sta nell’aumento del ricavo per il Comune. Il piano integrato infatti prevede che la ditta che interverrà nell’area, dovrà in cambio garantire i lavori di ristrutturazione di Porta Faul e di un tratto delle antiche mura. Per una cifra inizialmente fissata in 220 mila euro. Somma che però dovrebbe aumentare fino a 280 mila euro dopo che la Regione ha suggerito all’amministrazione viterbese di considerare come cubatura effettiva anche il vecchio serbatoio, a forma di torre cilindrica. Al posto del quale i proprietari dell’area potranno costruire una palazzina e che dunque frutterà alle casse comunali altri soldi da investire in interventi, come prevede il piano integrato.
Ma cosa ci sarà, in quella zona di Valle Faul? Sicuramente la nuova sede di Unindustria, che si trasferirà dagli attuali locali in via Fontanella del suffragio nella palazzina principale dell’ex gazometro. Una location strategica, visto che di fronte, nell’ex mattatoio, c’è l’incubatore culturale, casa di tante imprese e start up. Ma non è escluso che possano arrivare anche altri inquilini in questo spazio che presto sarà riconsegnato alla città e che renderà Valle Faul, insieme allo stesso incubatore, alla cavea, all’ascensore per il centro storico e al parco archeologico un’area tutta rinnovata.
Un palazzo moderno sulle mura di Viterbo..complimenti