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Un volume omaggio a Livio Vecchiarelli

Augusto Varo Vecchiarelli

Augusto Varo Vecchiarelli

E’ stata una vera e propria festa quella che in settimana si è svolta a Manziana, organizzata dalla Casa editrice Vecchiarelli per presentare l’opera postuma di Livio Vecchiarelli “Andà e Ghidò” – racconti e “Il picchio maggiore” – Poesie (pp. 293, euro, 25,00).

“Occasione della pubblicazione – informa nella nota bio-bibliografica Varo Augusto Vecchiarelli, animatore della omonima editrice – doveva essere la festa dei cento anni di mio padre Livio. Li avrebbe dovuto compiere il 28 febbraio 2013 e invece la morte lo colse qualche mese prima, nell’ottobre 2012”.

Come nasce il volume? “Qualche tempo prima avevo ritrovato – prosegue l’editore – rovistando tra le sue carte riposte in armadi, scrivanie, stipetti, bauli disseminati tra casa e ‘Casetta’, i dattiloscritti di una decina di racconti, un dattiloscritto di poesie e un manoscritto del 1938 in cui in bella grafia riportava le sue poesie giovanili. Tutto materiale di cui non conoscevo l’esistenza e di cui non mi aveva mai parlato. Questi testi sono stati tutti composti tra il 1935 e il 1947”.

Ma chi era Livio Vecchiarelli? Nel dopoguerra direttore della agenzia di Manziana della Cassa di risparmio di Civitavecchia, ma soprattutto infaticabile archeologo, storico, scrittore che è riuscito a raccontare la storia del territorio di Manziana e dintorni grazie a una montagna di documenti raccolti per tutta la vita.

La sua ampia e variegata bibliografia (poesie, romanzi, sonetti romaneschi, drammi, racconti su fatti e personaggi etc.) dimostra una singolare poliedricità, sorretta “da una scrittura densa – annota Giovanni Solimine – forte, mai banale e, al tempo stesso, mai volutamente ricercata. Ha sempre lavorato con le parole, pensandoci e ripensandoci mille volte prima di collocare un termine ad un determinato posto e continuando a intervenire sui testi anche dopo la loro prima pubblicazione”.

La figura e l’opera di Vecchiarelli sono tracciate da tante testimonianze dettate, oltre a quella di Solimine, da Mino Monicelli, Paolo Procaccioli, Piero Innocenti, Nicola Merola, Clara Brunetti, Patrizia Lombardi, Lidia Vecchiarelli, nonché da Antonello Ricci, con “Spunti sulla poesia in lingua di Livio Vecchiarelli”.

 

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