Con il concerto di più di 40 giovani violoncellisti provenienti da tutta Italia e una grande festa dedicata alla pace, si concluderanno in questo week end, nel giardino comunale di Vignanello, le giornate volute dal Comune, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Sifà, per rendere omaggio alle vittime della rappresaglia nazifascista avvenuta il 7 e l’8 giugno 1944 nella cittadina dei Cimini (rimasero sul campo 42 morti) e per commemorare la fine della seconda guerra mondiale nella Tuscia.
In ricordo dell’eccidio dei vignanellesi, oggi, alle ore 10,30, nel giardino comunale, è in programma la posa di una targa; verrà quindi istituita la Giornata della memoria di Vignanello, che ricorrerà il 7 giugno di ogni anno. Interverranno alla cerimonia gli studenti del liceo artistico Ulderico Midossi, i ragazzi delle scuole medie e la banda Giacomo Puccini.
Nel pomeriggio, alle 17, presso il teatro comunale, sarà presentato il libro “Quelle vite spezzate”, di Tommaso Marini, con gli interventi del professor Giorgio Felini, ricercatore, storico e critico d’arte, e di Nicola Piermartini, giornalista, poeta e scrittore.
La Notte del Violoncello, è il titolo delle giornate, così come della piece teatrale per voce recitante ed ensemble di otto violoncelli che l’associazione Sifà presenterà alle 19,15, sempre negli spazi del teatro. L’opera (testo di Gino Nappo, voce recitante Serenella Isidori, selezione musicale di Naomi Barlow) è ispirata dalle memorie di Lando Bracci, allora neppure quattordicenne, di lì a poco deportato: il violoncello che un soldato tedesco aveva scaraventato dalla finestra durante il rastrellamento rimase appeso ai fili della corrente e risuonò per giorni, sollecitato dal vento.
A Lando è dedicato il concerto di domani, alle 11,30, organizzato grazie al Cesmi di Viterbo e di Roma, che ha lavorato con l’associazione Sifà per realizzare il progetto. L’intento è quello di trasformare il pianto dello sconsolato violoncello abbandonato in un coro di giovani voci esultanti e risanare l’antico dolore con l’ausilio del tempo trascorso e dell’arte, che assume così un valore terapeutico. L’incontro dei giovani musicisti, dai 5 ai 18 anni, con la generazione dei superstiti di 70 anni fa, offre un’opportunità unica per condividere memorie e passioni.
A chiudere l’evento, apertosi il 1° giugno con una tavola rotonda patrocinata dall’Anpi nazionale, dall’ambasciata tedesca, dalla Fondazione Ferramonti e dalla Cna di Viterbo e Civitavecchia, la Festa della Pace, con rinfresco offerto dalle imprese dell’artigianato agroalimentare del territorio e da Unicoop Tirreno.