Quelli che parlano, parlano, esprimono, esprimono e riescono senza troppa fatica a pronunciare le migliori frasi della settimana, che purtroppo non rimarranno nella storia.
Quelli che “il segretario è stato bravo, molto bravo, soprattutto quando ha detto a Grillo di tenere giù le mani da Berlinguer. Renzi? Oggi è il mio segretario, oggi è il mio presidente del consiglio. Punto. Non sono renziano, ma è così” (Ugo Sposetti, senatore Pd).
Quelli che “il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini è stato totalmente insufficiente rispetto alle attese che aveva generato- Invece si è rivelato un posizionista, non prende decisioni, spesso delega, non parla quasi mai e in consiglio manda avanti la vice. Quel timone forte che la città aspettava, non s’è visto” (Chiara Frontini, consigliera comunale lista civica Viterbo 2020).
Quelli che la gara d’appalto per la manutenzione del verde pubblico spiegano che “i lavori sono stati affidati e stanno andando avanti e anche la ditta che ha fatto ricorso sta procedendo, ormai da una settimana. La vicenda del ricorso al Tar è un’altra cosa. Come amministrazione, in giunta nomineremo un difensore per le nostre controdeduzioni” (Raffaela Saraconi, assessore comunale ai Lavori pubblici e Verde).
Quelli che fanno i consiglieri delegati alle politiche comunitarie, onde per cui “cerco di reperire fondi a livello europeo per finanziare iniziative” (Christian Scorsi, consigliere comunale del Pd).
Quelli che “ho la delega da sei mesi e siamo al governo già da un anno. Mi rammarico perché non vedo da questa amministrazione la giusta attenzione che meritano i borghi di San Martino e Tobia. E non mi riferisco ai grandi interventi, ma alla programmazione su cui abbiamo così tanto puntato per ottenere i risultati promessi in campagna elettorale e a quella che è l’ordinaria amministrazione, la gestione e la cura degli spazi pubblici” (Martina Minchella, consigliera comunale del Pd, delegata alle frazioni di San Martino e Tobia).
Quelli che “personalmente non sono deluso dell’amministrazione Michelini; nell’ultima verifica abbiano stilato un cronoprogramma: bisogna valutare a che punto siamo e poi decidere” (Francesco Serra, capogruppo Pd).
Quelli che “non si può creare un evento sulla base di promesse non scritte, così come non si possono assicurare contributi per poi rendersi conto di non averli; è fallato proprio il sistema, eticamente” (Umberto Cinalli, operatore culturale).
Quelli che si è dimesso irrevocabilmente dalla carica di consigliere comunale, con una “decisione riconducibile alla sentenza emessa lo scorso 30 maggio dal tribunale di Viterbo dal momento che la ritengo, pur rispettandola, profondamente ingiusta”, onde per cui “ho deciso di dimettermi per dedicarmi, serenamente, alla mia difesa in modo che i reati a me attribuiti possano essere valutati in un contesto reale e dimostrare la mia totale estraneità ai fatti”, anche perché “il processo di primo grado è stato fortemente condizionato dal contesto politico e territoriale che ho vissuto”. (Roberto Mancini, ex sindaco di Civitella d’Agliano).
Quelli che, animatori di varie associazioni culturali, non hanno preso un becco di contributo e allora pensano di ricorrere al Tar, in quanto “fra di noi siamo quasi tutti d’accordo nell’intraprendere l’azione, anche se dovremo tassarci” (Irene Temperini, presidente Pro Loco Viterbo).