Strano ma vero. Pure Viterbo ha avuto la sua bella époque. E chi l’avrebbe mai detto? Sicuramente non la maggior parte di quanti la vivono oggi. Ma senza dubbio Mauro Galeotti si. Lui certamente. Dato che ormai da cinquant’anni ricerca come un pazzo materiale di ogni genere sulla città (e sulla provincia).
Parte oggi (alle 17.30) la sua mostra intitolata proprio “Viterbo ne La belle époque”. Centocinquanta scatti racchiusi all’interno dell’ICult di Valle Faul. Una preziosa panoramica (solo roba originale) dell’arco storico che va dalla metà dell’800 al 1910. “Ho iniziato da quindicenne ad appassionarmi di fotografia – dice lo stesso Galeotti – raccogliendo testimonianze per il semplice amore della città. Ogni flash ti parla. Muri, stemmi, portali, chiese. Ritrovare la memoria è fondamentale. Non basta conoscerla, occorre viverla”.
L’idea nasce in collaborazione con il Bic Lazio e con la società Archeoares. Ma il progetto non è fine a se stesso, anzi. “Penso sempre: a chi lascerò tutto? – prosegue – Inutile negare che l’ideale sarebbe riuscire ad aprire un museo. Rendere pubblico un archivio privato. Far comprendere alle varie amministrazioni quanto potrebbe risultare interessante tutto ciò. Per quanto ho in casa potrei tranquillamente metter su diverse strutture museali. Una su Santa Rosa, una sui manifesti, e ancora più di cinquemila libri. Spero che prima o poi mi diano retta. Il mio intento è solo condividere con quanti interessati il bagaglio che conservo”.
La mostra proseguirà fino al prossimo 27 di giugno. Dal lunedì al venerdì 9-13 e 15-18. Sabato e domenica 16-19. “C’è un grande risveglio attorno al mondo legato alla fotografia – chiude Galeotti – Non solo per il valore degli scatti, ma anche in un contesto si sensibilizzazione e riscoperta. Nel tempo mi sono trovato a parlare con diversi professionisti che hanno utilizzato le mie foto pubblicate qua e la per i motivi più disparati. Tesi di laurea. Studi sulla vegetazione. Edilizia. Moda. Ecco, tutto ciò che possiedo lo metto a disposizione del prossimo”.