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Inzaghi vuole Farris come assistente alla Lazio

Simone Inzaghi

Simone Inzaghi

Un’indiscrezione da Roma, che potrebbe diventare a breve una buona notizia. Massimiliano Farris potrebbe sedere al fianco di Simone Inzaghi sulla panchina della Lazio Primavera. Lo scrivono i siti specializzati capitolini (da Lalaziosiamonoi e Gazzettaregionale), che indicano come “a buon punto” la trattativa, oltre a dare notizia di un primo incontro tra lo stesso Max, Inzaghi e il direttore sportivo biancoceleste Igli Tare.

I tifosi della Viterbese incrociano le dita. Perché Farris è da tempo nei loro cuori, legato ai ricordi più belli della storia recente gialloblu. Prima da giocatore, capitano indomabile, già allenatore in campo, punto di riferimento per tanti compagni giovani e meno giovani (chiedere notizie in merito a Cristiano Gagliarducci), mai una parola fuori posto, mai un atteggiamento sopra le righe, esempio di tutto quello che c’è – o che è rimasto – di buono in questo maledetto sport. Qualità che Max ha saputo trasferire in modo strepitoso anche nella sua seconda vita, da allenatore: a Civita Castellana prima, alla Viterbese poi, con l’impresa di due stagioni fa, quando condusse fino ai playoff una squadra massacrata dalla peggiore gestione societaria della sua storia. Proprio nella stagione 2013-2014 il legame tra il tecnico milanese, la sua famiglia, e l’intera città di Viterbo si sublimò, fino quasi a diventare una fratellanza. Farris ormai vive a Viterbo da otto anni, qui sono cresciute le sue figlie, qui s’incontra ancora – quando è libero da impegni calcistici – a comprare il gelato. Qui ha dato vita, insieme all’amico Patrizio Fimiani, alla meravigliosa esperienza del Summer camp, dove i ragazzi possono giocare, divertirsi, e imparare i segreti del calcio.

Purtroppo, e qui veniamo all’amara considerazione, le persone trasparenti, “buone” (nel vero senso della parola), corrette, nel calcio faticano più dei furbetti, dei ladri e dei raccomandati. Max è reduce da una sofferta stagione a Sora, in serie D: grandi promesse, pochissimi euro in tasca (ai vertici della società c’è un’altra vecchia conoscenza viterbese, Andrea Pecorelli, e questo dovrebbe bastare a spiegare tutto). Qualcuno, pochi giorni fa, dava Farris in avvicinamento al Rieti, in Eccellenza. Altri lo avrebbero voluto ancora alla Viterbese, e i Camilli lo avevano anche incontrato prima di riconfermare, giustamente, Attilio Gregori. Ora si legge dell’ipotesi Lazio, si spera.

Perché uno come Farris si meriterebbe di lavorare nel calcio dei professionisti, con alle spalle strutture (si pensi all’eccellenza del centro sportivo di Formello), materiale umano e dirigenziale di prim’ordine. A livello Primavera, poi, la Lazio è una delle prime realtà italiane: due anni fa vinse lo scudetto, quest’anno si è presa la Coppa Italia. Inzaghi è un allenatore emergente, che già quest’anno avrebbe potuto allenare in serie A: l’appuntamento è soltanto rimandato, e nella stagione che inizierà tutti gli occhi saranno puntati su di lui. Se tutto andrà bene, anche Farris potrà fare strada. Se lo merita, ma veramente.

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