17112024Headline:

In nome di un agroalimentare pulito

Andrea Renna

Andrea Renna

Oggi Viterbo si svuota. Tutti sul bus. Addirittura sette bus. Direzione Firenze. E non per visitare gli Uffizi. E nemmeno per una bistecca al sangue. Bensì per sorreggere la politica Coldiretti. Laddove per politica si intende pianificazione futura. E quindi Renzi niente c’entra. Casualità. Solo una meta, quella del del centro Italia, che segue le puntate di Napoli e Milano. Su uno dei tanti pullman, senza microfono e senza voglia di cantare, ci saranno il presidente locale Mauro Pacifici e il direttore Andrea Renna. Quest’ultimo spiega il perché della gita fuori porta.

Direttore: a cosa si deve il piacere della partenza?

“Alla nostra contribuzione attiva ad una giusta causa”.

Nobile decisione. Ma di cosa si parlerà?

“Difesa del Made in Italy e agricoltura. Chiaramente”.

Perfetto. E voi siete preparati?

“Da tempo stiamo discutendo su scala territoriale. Girando parecchi paesi. Raccogliendo testimonianze”.

E la gente della Tuscia di cosa si lamenta?

“Non è solo un lamentarsi. Chiaro, quello c’è. Ma vorrei far capire che si va per fare un punto. Per confrontarci. Per vedere come comportarci poi”.

Una sorta di passato, presente e futuro, in giallo.

“Chiaro. Il fine è quello di tutelare il reddito delle aziende”.

E tocca di arrivarci a Firenze?

“Lo spirito Coldiretti è unico per tutto lo Stivale. Ma di zona in zona variano le specifiche”.

Argomenti cari e caldi del Viterbese?

“Penso a Campagna amica. Una vera eccellenza”.

Piuttosto. Da poco il mercato ha raddoppiato. Funziona pure il secondo punto?

“Alla grande. Un mese di lavoro e risposte molto positive”.

Perché?

“Perché sta al centro”.

E quindi non serve prendere la macchina.

“Non solo. Il dialogo porta alla fidelizzazione tra privati e consumatori. Si cercano, si accordano”.

Che in tempi di crisi…

“Non sarà la soluzione, ma una bella boccata d’aria”.

Tornando alla Toscana. Sottocategorie?

“Partiamo dal presupposto che non sarà una passeggiata con le bandiere”.

Ok. Ma diciamole.

“Tutela dell’etichettatura. Filiera corta. Semplificazioni burocratiche. Danni dati dalla fauna. Tutela dei beni comuni. Giovani. Pac”.

Vi fermate un mese?

“Un solo giorno. Toccando pure la legalità, tramite l’osservatorio sulla criminalità del sistema agroalimentare. Ed il codice etico”.

Il contenitore si chiama?

“#Campiliberodarendite”.

E per chi fosse interessato, basta bussare in Coldiretti.

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1 Commento

  1. Luigi Tozzi ha detto:

    La filiera corta conviene solo a loro. Stessi prezzi oppure più alti di quelli che trovi nei supermercati. Con tutte le agevolazioni che hanno potevano fare uno sforzo…

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