17112024Headline:

Ilco: le finali non si giocano, si vincono

Il giovane Simone Rogani, protagonista in gara uno

Il giovane Simone Rogani, protagonista in gara uno

Se quella palestrina che loro chiamano PalaLuiss – con un pizzico di snobismo da universitari viziati – fosse stata appena un po’ più grande. Se Giganti e Gori non avessero fatto le bizze durante la partita. Se, soprattutto se, quel tiro libero di Rogani, sul 73-73 a 38 secondi dalla fine, fosse andato dentro. Se lunedì scorso tutte queste cose, o una sola di esse, si fossero realizzate, adesso la Ilco starebbe ad attendere questa gara due della finale playoff co’ la pippa in bocca. E invece, questa sera alle ore 21 al PalaMalè, ecco che bisognerà sudare un’altra volta, ancora e di più, per rimettere battere la Luiss Roma, rimettere la serie in parità e andarsi a giocare la promozione in Dnb (la vecchia serie B2) nella bella prevista sabato sera a Roma.

Una faticaccia, questa finale. E lo si sapeva: perché chi arriva fin quaggiù, al capolinea della stagione, ha soltanto due possibilità: correre come un matto per prendere la coincidenza che porta al piano superiore, oppure rimanere fregato. A dire la verità, la Ilco in gara uno ci ha provato con orgoglio: partita male – quasi imbambolata dalle iniziative dei vari Marzoli e Stijepovic -, la formazione viterbese ha reagito già nel primo quarto, raggiungendo e superando i padroni di casa, e restando loro attaccata fino al terzo quarto. Quando un altro break dei romani sembrava poter segnare la fine, la Stella Azzurra è risorta ancora, sfiorando come detto il colpaccio nel finale. Infine la beffa del supplementare. (A proposito, basket for dummies: nel basket si dice “al supplementare”, quando se ne gioca uno solo, “ai supplementari” quando se ne giocano due; e non c’è la “rosa” come nel calcio, ma “il roster”: questo per la precisione e per tutti quegli scienziati che si sono messi a scrivere di basket nell’ultima mezz’ora).

I pivot Candido e Gori

I pivot Candido e Gori

Stasera si ricomincia, ma non da 0-0, e va detto con tutto il realismo del mondo. La Luiss ha un doppio vantaggio derivato dal successo in gara uno. Doppio perché tecnico e mentale: avendo vinto già una partita, può giocare più sciolta (“Anche se perdiamo non succede nulla: c’è sempre gara tre in casa”) e approfittare anche della tensione degli stellini, obbligati a vincere per non andare in vacanza già stasera. Dal canto suo, la Ilco può fare proprio di questa situazione la sua forza: ha già dimostrato a Roma di essere all’altezza del quintetto di Briscese, sfiorando il risultato corsaro. Oggi può ottenere quello che ha soltanto sfiorato lunedì: magari con un maggiore contributo dei lunghi titolari, Gori e Candido, limitati dai falli nella prima puntata. In più, coach Cipriani sa benissimo che, portando la serie allo spareggio, salterebbero tutti gli equilibri e tutti i pronostici. Impazzirebbe la maionese, insomma. E stasera, al PalaMalè, ci sarà un fattore in più da cavalcare: lo offrirà il pubblico, che si annuncia numeroso, colorato da una coreografia con mille stelle, con la voce calda (“Tutti in piedi per questa Stella” è il coro del momento). Perché a Viterbo si ricordano ancora come si gioca una finale. E anche come si vince, se è per questo.

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