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Castel d’Asso, più discarica che necropoli

Discarica 2a Castel d'Asso webDal rappresentante viterbese della Lega Nord Maurizio Pinna riceviamo e pubblichiamo:

Due discariche di materiale ingombrante e inquinante violentano la strada e l’ambiente che conduce a Castel d’Asso. La situazione è stata segnalata telefonicamente al Corpo Forestale dello Stato.

Una prima discarica è vergognosamente visibile agli occhi di tutti, compresi i turisti, in quanto situata bordo strada. La seconda, non visibile a chi transita in auto, è a circa 300 metri dal parcheggio sterrato della necropoli.

La mia attenzione infatti, percorrendo a piedi la strada, è stata richiamata da alcuni piccoli detriti presenti sul lato sinistro per chi si dirige verso la necropoli, in un punto già delimitato da una recinzione metallica, oggi divelta, che probabilmente aveva la funzione di impedire lo scarico selvaggio dei rifiuti. In quel punto la vegetazione si apre creando un passaggio verso il dirupo che raggiunge la sottostante vallata delimitata da due alte pareti tufacee. Affacciandosi nel precipizio si scorge una notevole quantità di copertoni, sanitari in ceramica, infissi e altri rifiuti.

Osservando la situazione, viene da pensare che qualcuno, disturbato dall’accumulo di materiale abbandonato, abbia deciso di farlo sparire nel dirupo con una spinta di ruspa. Di certo, comunque siano andate le cose, siamo di fronte a degli irresponsabili criminali che non si curano minimamente del grave danno creato all’ambiente, alla comunità viterbese e all’immagine della città e del suo patrimonio.

Il nostro territorio, purtroppo, non è nuovo a queste soluzioni di smaltimento dei rifiuti, così come non è una novità l’assenza delle istituzioni che invece di affrettarsi a pulire là dove gli incivili sporcano – vedesi per esempio la Cassia Cimina o le piazzole della superstrada Viterbo direzione Orte, o le bretelle laterali alla SP Teverina –  temporeggiano mesi e anni fino a far credere sia normale che in certi punti si possano scaricare i rifiuti.

Non è facile cogliere sul fatto i responsabili, ma noi confidiamo nel Corpo Forestale dello Stato affinché sia suonata la sveglia a chi ha il dovere di ripristinare la decenza e lo stato d’origine dei luoghi, meglio ancora se attuando misure dissuasive verso chi, con  dolo, superficialità o grave ignoranza, provoca tale sfregio all’ambiente.

Ma forse anche la difficoltà di raggiungere la discarica comunale di Viterbo, situata in capo al mondo sulla Cassia Sud, o attendere la prima e terza domenica del mese per conferire i rifiuti ingombranti a Riello, o prenotare il ritiro fuori casa, potrebbe alimentare il fenomeno ingiustificabile dell’abbandono. A tal proposito è d’esempio la funzionalissima ed accogliente isola ecologica di Montefiascone realizzata per i residenti del comune falisco, comodamente dietro il cimitero, a meno di cento metri dalla SS Cassia. Qui, personale straordinariamente gentile accoglie e aiuta i cittadini a distribuire i rifiuti nei rispettivi contenitori, ben consapevoli della missione che quotidianamente compiono a salvaguardia del territorio. Forse, anziché fare come gli struzzi, è il caso di considerare seriamente l’alto livello d’inciviltà di pochi, organizzando anche a Viterbo, come a Montefiascone, isole ecologiche funzionali e facilmente raggiungibili ogni giorno, da chiunque. In questo modo possiamo soltanto giovarne tutti.

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