La bruciatura in campagna del materiale agricolo derivante da sfalci e potature non è reato. A confermarlo arriva una legge nazionale che inserisce una precisa disposizione nel codice ambientale per precisare che non si applicano le sanzioni connesse alla gestione dei rifiuti alla combustione in loco di materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture.
Un provvedimento che permette le attività di combustione nelle campagne in linea con quanto propugnato da Coldiretti Viterbo già dallo scorso anno coinvolgendo i comuni della Tuscia per un’adeguata gestione dei residui vegetali agricoli.
Si ricorda infatti che proprio lo scorso anno Coldiretti Viterbo aveva chiesto in merito alla questione il necessario supporto alla Regione, predisponendo una bozza di ordinanza inviata a tutti i sindaci della provincia di Viterbo, con il suggerimento di usarla per andare incontro alle necessità degli imprenditori agricoli dei singoli comuni.
E’ stata finalmente riconosciuta la sostanziale differenza tra le attività di gestione dei rifiuti e le consuetudinarie pratiche agricole di gestione sul luogo di produzione di piccoli quantitativi di scarti vegetali. La norma precisa che di tale materiale è consentita la combustione in piccoli cumuli ed in quantità giornaliere non superiore a tre metri cubi per ettaro nelle aree, periodi ed orari individuati con apposita ordinanza dei Comuni.
Nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle Regioni, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata.