Il laboratorio di biologia molecolare dell’ospedale di Belcolle è stato inserito nella rete LabNet. Un importante obiettivo raggiunto grazie al lavoro congiunto delle unità operative di Ematologia, diretta da Marco Montanaro, e di Citologia, citogenetica e biologia molecolare, diretta da Roberto Ottaviani.
Il LabNet è una rete di 47 laboratori di biologia molecolare collegati ai più importanti centri di Ematologia italiani impegnati nella terapia dei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica. Tra questi figura anche l’Ematologia viterbese che aderisce all’European Leukemia Net.
Tra le finalità del LabNet figurano l’armonizzazione delle procedure di valutazione della malattia minima residua effettuate nei laboratori di Biologia molecolare, la facilitazione delle comunicazioni tra i laboratori e i centri di Ematologia, l’ottimizzazione della gestione della risposta molecolare e, quindi, il perfezionamento della gestione terapeutica dei pazienti.
“Questo prestigioso riconoscimento – spiega Roberto Ottaviani – è stato ottenuto mediante un’attività preliminare dedicata all’armonizzazione dei risultati della quantificazione del trascritto BCR/ABL e la espressione degli stessi secondo l’International Scale (scala di normalizzazione della quantificazione del trascritto BCR/ABL), riconosciuta e validata a livello nazionale e internazionale”.
Attualmente i laboratori standardizzati che partecipano alla rete LabNet sono 47 e, dal gennaio 2014, dopo aver ottenuto il fattore di conversione per l’International Scale, è entrato a far parte del circuito anche l’ospedale di Belcolle. Per mantenere nel tempo l’adesione, il laboratorio verrà sottoposto a periodici controlli a garanzia del mantenimento dei requisiti di qualità richiesti dal progetto.
“Desidero ringraziare tutti i colleghi che si sono impegnati affinché potessimo centrare questo traguardo. In particolare mi preme sottolineare l’impegno messo in campo dalla dottoressa Silvia Quattrociocchi dell’unità di Citologia, citogenetica e biologia molecolare, dalla dottoressa Francesca Celesti dell’unità di Ematologia e dalla sezione di Viterbo della associazione italiana contro le leucemie (Ail)”.