La gestione del nuovo tributo Tasi comporta una serie di difficoltà operative che crescono in modo esponenziale. Sia per le incertezze legate alle scadenze, sia per l’eterogeneità delle delibere che i comuni (nella nostra Provincia ancora pochissimi) stanno adottando per la determinazione di aliquote e detrazioni, il dispositivo si sta dimostrando inadeguato e dannoso per le nostre imprese.
Il principio della massima semplificazione degli adempimenti più volte richiamato dal legislatore sembra disatteso se non del tutto assente, in linea con quella sciatteria all’italiana radicata a tal punto nell’applicazione delle norme da essere ormai percepita come “normale” se non addirittura tipica.
Considerata la complessità di gestione del nuovo tributo, che di fatto ha reintrodotto la tassazione patrimoniale anche sulla casa di abitazione, sarà necessario proporre nelle sedi competenti una riforma della fiscalità immobiliare finalizzata ad abrogare la Tasi e reintrodurre l’Imu, estendendola anche alle abitazioni principali, prevedendo un adeguato sistema di detrazioni .
La sovrapposizione dei due tributi è insostenibile e non possiamo certamente rimanere impotenti spettatori dell’ennesimo pastrocchio che grava enormemente sulla micro e piccola imprenditoria e su tutti i cittadini, tarpando le ali a una ripresa alla quale sembra non si vogliano concedere speranze. È nostra intenzione intavolare un confronto con i sindaci della Provincia per ribadire il rispetto di quel principio di semplificazione previsto nella norma, chiedendo in primo luogo la precompilazione dei modelli di versamento, come peraltro stabilito dal legislatore.
L’autonomia dei comuni non può infatti prescindere dalle indicazioni e dai principi stabiliti dalla norma, motivo per il quale i vertici di Confartigianato intendono chiedere ai comuni una proroga del termine di versamento dell’acconto, oltre alla non applicazione delle sanzioni e interessi qualora il versamento dell’intero tributo sia correttamente eseguito entro il 16 dicembre 2014.
Contestualmente solleciteremo gli stessi enti locali affinché le delibere nell’ambito della provincia di Viterbo siano omogenee. Le condizioni di aliquote e detrazioni possono e devono essere stabilite in modo uniforme al fine di evitare l’estrema diversificazione della tassazione tra comuni limitrofi.