Qualcuno potrebbe definirli la strana coppia (eufemismo). In realtà questi un’idea precisa ce l’hanno. Eccome. Al massimo è strano il progetto. In quanto vedere la Lega al di sotto della Liguria è un po’ un’anomalia. Anche se poi quel furbetto di Salvini è stato chiaro. Le nuove strategie territoriali del fu gruppo Bossi ad oggi devono estendere le radici in tutto lo Stivale. Non si bada più al Nord e basta. Ecco. E la conferma arriva anche dai risultati delle Europee. Che ok, non saranno strabilianti. Ma manco da buttar via. A Viterbo l’Umberto di casa, Fusco, ha beccato benino. E se non fosse stato per la percentuale bulgara del Pd, per l’effetto decrescente (ma concreto) del Cinque Stelle, dopo i democrats la seconda sorpresa si può serenamente definire proprio la Lega.
Così spunta l’idea. Se ha funzionato per Bruxelles, perché non dovrebbe fungere anche per un presidio costante nella città dei Papi? Se ne parla oggi, ore 17, alle Terme. Nel più classico degli incontri con la cittadinanza. In ballo, come preannunciato, c’è la sede della Lega Federalista locale. I portabandiera? Umberto Fusco chiaramente, più Maurizio Pinna. Lontani, un tempo. Uniti ora di tinte verdi (senza “v” grande).
“Si parlerà del passato recente, le votazioni – dice Fusco – ma si andrà anche anche a toccare il futuro. Siamo stanchi del solito modo di fare. In una città dove c’è tanto e nulla di utilizzato a dovere. Puntiamo sulla ripartenza, sugli aspetti più sociali. Basta col qualunquismo. Occorre uno strappo netto”.
E se fuori dall’Italia si sono appena affermati i movimenti più assurdi (la Francia ne è testimone), a noi ci toccano questi qua. Tutto sommato stiamocene. C’è pure una sorta di motto: “Se c’è da parte dei cittadini la volontà di ritornare ai politici che vivono tra la gente, per la gente e per il territorio noi ci siamo e chiediamo la partecipazione, la professionalità e la collaborazione di tutti. Diversamente, se l’elettorato cerca partiti estremisti che istigano all’odio, allo sgretolamento delle istituzioni, e all’inosservanza delle leggi, oppure, se l’elettorato preferisce puntare sul politico potente o potenzialmente vincente, ritenendolo utile per soddisfare i bisogni personali dell’elettore dei suoi familiari, è bene ribadire che come Lega non rappresenteremo ne’ ora e ne’ mai tale gente”. Così ci fanno sapere.
Ne prendiamo atto.