17112024Headline:

Acquapendente, lavorare per l’ospedale

Ospedale Acquapendente

Mi sono dichiarata solo parzialmente soddisfatta della risposta che il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo in merito al destino dell’ospedale di Acquapendente.

Infatti l’unico aspetto che reputo positivo è che nell’ultima riunione è stata chiesta, da parte dei tavoli di verifica del piano di rientro, la presentazione di un nuovo piano operativo da parte della Regione Lazio, cosa che ci permetterà di continuare nell’azione di interlocuzione con la Regione stessa e anche con i ministeri della Salute e con quello delle Finanze per ottenere i nostri obiettivi. Questi ultimi, come noto, sono riconducibili alla revisione del decreto 80/2010 che permetta l’adozione di deroghe per strutture che, come quella di Acquapendente, sono ricomprese in territori particolarmente disagiati. Del resto il regolamento attuativo del decreto legge 95/2012 convertito in legge n. 135/2012 individua i presidi ospedalieri in zone particolarmente svantaggiate come quelli situati in aree geograficamente e meteorologicamente ostili e disagiate tipicamente in zone montane o pedemontane con collegamenti di rete viaria complessi e conseguente dilazione dei tempi.

Tuttavia credo che la disamina puntuale delle tipologie assegnate a ciascuna struttura, riportata nella prima parte della risposta che quindi ha fornito dati già noti, sia utile per ribadire il concetto ampiamente espresso sia nella Interrogazione e anche nella replica della sottoscritta e cioè che nella nostra regione sono presenti aree territorialmente anche vaste dove attualmente non è garantita un’adeguata possibilità di affrontare situazioni legate in particolare all’emergenza-urgenza.

Auspico che l’azione congiunta della Regione e di tutti i Comuni interessati a questa problematica porti alla elaborazione di una nuova proposta che permetta il superamento delle difficoltà sin qui incontrate per la struttura di Acquapendente e non solo. Dobbiamo lavorare contestualmente affinché sia il ministero per la salute sia il Mef si rendano disponibili a discutere e quindi ad accogliere la proposta che eventualmente vada in questa direzione.

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