Non si è chiusa nel migliore dei modi la fiera di Bagnaia. Decisamente. Un po’ per via del tempaccio, e ci può stare. Un po’ (e soprattutto) per la denuncia del Movimento 5 stelle. La mostra mercato delle bestiole da cortile pare infatti destinata a portarsi dietro uno strascico polemico (e non solo) abbastanza pesante. Quello legato al maltrattamento degli animali. Tema sempre caldo. “Molti amici e attivisti erano tra gli stand – dicono in una nota i ragazzi di Grillo – e sono stati testimoni, come possono dimostrare numerose foto, di condizioni brutali di segregazione. In particolare, abbiamo contato un numero elevato di gabbie ultra affollate. A volte di dimensioni tali da impedire agli occupanti la posizione eretta, e non fornite di dispensatori d’acqua. Anche le stesse tartarughe acquatiche erano lasciate all’asciutto”.
E ora come proseguirà la faccenda? “Le nostre segnalazioni sono state inviate alla Guardia forestale – proseguono – data la mancanza in loco delle forze di polizia. Ma dovremmo tutti fare di più per impedire che i nostri figli siano testimoni di queste condizioni di maltrattamento e abbrutimento. Chiediamo alla giunta Michelini che durante simili manifestazioni sia presente un presidio fisso di Polizia locale o di guardie Zoofile, al fine di reprimere ogni violazione della legge in termini di maltrattamento animale. Dove non arriva il senso civico facciamo in modo che la legge colmi la mancanza, anche per chi non può esprimere con le parole la propria sofferenza”. Amen.
Controparte. La replica è affidata al signor Francesco Cherubini, presidente dell’organizzazione. “Non ne sapevo nulla – spiega – Rimango un po’ perplesso”. E la perplessità prende ulteriormente forma e corpo con le parole successive, che smontano (almeno così sembrerebbe) la tesi pentastellata. “Mi pare molto strano – chiude con pacatezza Cherubini – anche perché la Asl è passata più volte tra i banchi. Ha controllato, chiesto documenti. Se ci fossero state irregolarità credo le avrebbero riscontrate”.
Se ne saprà di più nei prossimo giorni. Forse.
