“Siamo nati con l’intento di rompere i coglioni (cabbasisi, direbbe il commissario Montalbano) ai politici”. E viva la sincerità. Come si dice, nella vita l’importante è sapere in quale direzione si sta andando. Ma tornando al predetto motto, la seconda parte recita: “In modo costruttivo. Sia chiaro”. Che messa così suona già meglio. Comunque. Questo è l’obiettivo comune dell’associazione Viterbo Civica (e non cinica). Più di centoquaranta soci. Più di milletrecento seguaci su Facebook. Che non è mai un buon metro di giudizio, ma fa fico dirlo.
E dopo aver sturato lavatoi, pulito piazze, lucidato fontane, smascherato finanziamenti dubbi, e molte molte altre rotture di cui sopra, una nuova missione della combriccola ci stava tutta. E dato che l’argomento è caldo (rovente), attuale nonché sempreverde, perché non scassare il sottocinta amministrativo anche sul fronte cultural-turistico? “È il mio ambiente – attacca secco il portabandiera Lucio Matteucci – Ci sto dentro da una vita. Tanto in Brasile, quanto in Africa. Ma anche qui. Landa desolata, che però nelle mie strutture, e in quelle di altri, ha registrato un aumento dei flussi anche di settanta punti percentuali. In un solo anno”.
E la Madonna, direbbe il saggio. Possibile che ci siano voluti 2014 anni per far capire al mondo che Viterbo, anzi la Tuscia, esiste? “Così pare – prosegue – l’interesse sulla zona cresce. A livello internazionale. È giunto il momento di tirarci su le maniche e di cooperare. Progettare. Sfruttare ciò che la natura ci ha dato. Abbiamo la fortuna di partire da zero. Non c’è nulla di buono. Svegliamoci”.
Perfetto. E come? I soliti parafieni direbbero: copiando. “Ok, giusto emulare chi sta avanti – aggiunge – ma più che altro parliamone. Facciamo gruppo. Confrontiamoci. Sarà possibile che il cammino di Santiago dà da vivere a tremila aziende e la Francigena nemmeno a una? Abbiamo quattro laghi. Montagne. Specialità enograstronomiche. Il mondo etrusco… Chiunque passa qua, il più delle volte per sbaglio, rimane sbalordito. Dobbiamo uscire dai preconcetti e dal solito modo di vedere il bicchiere. Mezzo vuoto, logicamente. Chiediamo aiuto infine alla politica, nel senso stretto e largo del termine. Devono starci a sentire. Lavoro non ci sta. Inventiamocelo. Ce lo abbiamo pronto sotto gli occhi”.
E questo grosso modo è quanto. Viterbo Civica rimane a disposizione di “portatori sani di idee”. E per quelli che dietro l’associazione ci vedono fini politici, ecco il telegramma di risposta. “Vivo di altro – chiude Matteucci – non ambisco a una poltrona. Mi stimolano però queste sfide. E per quanti ci associno a Viva Viterbo, sì ne ho fatto parte, ma solo finché si è pensato di trattare gli argomenti che ora tratta Civica. Quando ho sentito parlare di elezioni me ne sono uscito. Punto”.
E alla prossima.
Viterbo civica, antipolitica costruttiva
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