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Sauro, tipografo. Ma anche gran rompiscatole

Sauro Sorbini

Sauro Sorbini

Sauro Sorbini, non solo un tipografo, ma soprattutto “un cittadino scomodo”, secondo la definizione del giornalista Sandro Vismara che sulle colonne del Messaggero dedicò vari pezzi ai manifesti che Sorbini era uso stampare e far affiggere a sue spese per denunciare i fatti e i misfatti della città.

In occasione delle celebrazioni del quarantesimo dalla fondazione della Union Printing spa gli originali di quei manifesti, per lo più di protesta civile ma anche per semplice voglia di comunicare la propria opinione, vero e proprio patrimonio morale e culturale della Viterbo dei decenni passati, sono stati ordinati in una mostra, aperta al pubblico da lunedì prossimo nello stabilimento della Spa sulla Cassia Nord al km. 87.

Nato nel  1923, Sauro Sorbini si ritrovò a vivere il tragico 8 settembre del 1943 da soldato a Savona. Riuscì a tornare a Viterbo dove, per non essere richiamato fra le fila dell’esercito di Salò, decise di “darsi alla macchia”.

Ma ben tre anni prima, nel 1940, era iniziata la sua attività antifascista, quando, con altri undici elementi, aveva dato vita ad un gruppo clandestino che operava per lo più con azioni di propaganda e a cui Sorbini aveva dato il nome di “Squadra d’azione Italia Indipendente”. Dopo l’8 settembre il piccolo gruppo prese contatto con le neonate formazioni partigiane del viterbese ed in particolare con la Banda del Cimino capitanata dal professor  Mariano Buratti (Medaglia d’oro al valor militare) e divenne una vera e propria formazione partigiana: “Italia Indipendente”.

Nel 1955 Armando Sorbini, padre di Bruna, Sauro e Renzo, decide di mettere fine alla sua vita. A portarlo a questa decisione è l’impossibilità, a suo parere, di evitare il fallimento della Tipografia Unione da lui fondata nel 1919 ma progettata fin dal 1914.

Tocca a Sauro assumere la guida dell’azienda, raggiungendo l’obiettivo di evitare il fallimento dell’impresa.

Nel frattempo si è sposato con Wanda Neri, figlia di Umberto, macchinista ferroviere. Nascono due figli: Ferrera e Oliviero. Nel 1974, dopo il matrimonio di Ferrera con Roberto Pepponi, che i coniugi Sorbini accolgono in casa come un altro figlio, Sauro dà il via alla fondazione di una  nuova impresa: la Union Printing.

Sorbini era un uomo poliedrico. Fu presidente del Rugby Viterbo per oltre venti anni (1953/1957 – 1962/1972 – 1982/1989) e volle che la Union Printing, una volta cresciuta, divenisse sponsor del Rugby Viterbo. E nel 1998 l’Union Rugby Viterbo, per la prima volta nella storia del Club, conquistò la promozione in serie A.

Sauro Sorbini è morto nel 2003, otto anni dopo la morte dell’amatissima moglie Wanda, la cui scomparsa gli provocò profonde sofferenze.

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