Giobbe a confronto (quello della Bibbia, e non Covatta) s’è fatto una passeggiata di salute. Le avversità da lui affrontate, quelle che lo hanno reso noto ai più, sono di gran lunga minori rispetto alle catastrofi, ai dispettucci, alle ripicche e (qualcuno giurerebbe) alle guerre di casato, che ogni giorno toccano al sindaco Leo Michelini. Ma il primo cittadino tira dritto. Mettendo una pezza dove occorre. Affrontando il quotidiano con calma olimpionica. Sorridendo alle domande spinose e coccolando i suoi discepoli. Questa è la politica, d’altronde. E quando si ha a che fare con tanti galli, alcuni piccoli (enormi) conflitti risultano inevitabili. Ci si becca.
L’ultimo episodio spinoso è legato al consiglio comunale di ieri l’altro. Quello che avrebbe dovuto sancire (o approvare, per dirla giusta) il regolamento degli asili nido. Non una bazzecola pertanto, bensì un argomento caldo come la minestra che verrà versata nelle ciotole dei bimbi in questione. In aula si sono presentati appena sedici consiglieri. Sette gli assenti. Col risultato che la frittata (anche questa da servire in mensa) è stata rimandata a data da destinarsi. Probabilmente a martedì mattina. Il disguido è comprensibilmente legato alla mancanza del numero minimo legale. E i desaparecidos vanno ricercati, strano ma vero, proprio nelle quote Pd. Quelle che governano.
Uno di loro però, l’impavido Arduino Troili from Bagnaia, stavolta ha sbottato. “Siamo la maggioranza – dice – e dobbiamo assicurare nonché garantire la prosecuzione dei lavori. Soprattutto su certe tematiche di primaria importanza”.
Un grido chiaro il suo. Dato in parte dallo stress d’una mattinata persa. Ma anche, alcuni ce l’hanno visto, da una scena che non si presenta al pubblico per la prima volta. Ecco quindi che sempre le voci di corridoio vedrebbero una sorta di regolamento dei conti. Destinato a ledere il provvedimento sancito da Fabrizio Fersini.
“Ma no – prosegue stile pompiere – dieci minuti dopo il rinvio ci hanno raggiunto due colleghe. Purtroppo una serie di impegni ci ha portati al forfait. Tutto qua”. Se da un lato però Troili tiene bassa la fiamma, dall’altro la minoranza fa il proprio gioco. Urlando allo scandalo. Pianificando l’arrembaggio. “E questo è il teatro che ci tocca – chiude – Se si pensasse solo al bene della città ce l’avremmo fatta. Ma non si può contare certo sull’aiuto di chi ci rema contro. Per logica. Dobbiamo arrivarci con le nostre forze. Così non si tira avanti. Il meccanismo non funziona. Io comunque martedì ci sarò, e spero di non arrabbiarmi di nuovo”.
Tutti lo sperano. Probabilmente anche Michelini il paziente.