16112024Headline:

Oh yes, è l’ora del football (americano)

Sergio Insogna col team manager Usa

Sergio Insogna col team manager Usa

Una volta tanto sarà concesso a tutti l’utilizzo della fastidiosissima parola week-end al posto di fine settimana. Nonché gli altri anglicismi che troppo piacciono e ancor più fanno dimenticare l’italiano corretto. Tra domani e dopodomani infatti Viterbo si infilerà le braghe a stelle e strisce. Oh yes, ragazzi. È giunta l’ora di sperimentare l’ultima moda (che su questo non ci batte nessuno). Trasfertone all’Enrico Rocchi per gustarsi una partita di football americano. Quello simile al rugby, in sostanza. Ma senza palla indietro e con un tasso di spettacolarità altissimo (e con gli hot dog). Forse inferiore solo a quello espresso nel medesimo loco da Vegnaduzzo, ma questa è un’altra storia e il pallonaro bomber argentino non si tocca.
Si toccheranno invece (eccome se si toccheranno, giù mazzate) il Blue Team e la Siena Heights University. Cioè, per chi non frequentasse il pianeta ovale, la Nazionale italiana e una delle tante (sport di casa) ma importanti selezioni Made in Usa. Con base nello Stivale. “La manifestazione è inserita dentro il Festival del volontariato – dice Sergio Insogna, delegato comunali a tali pratiche – si parte domani con la sfilata per il centro e alle 18.30 la presentazione ufficiale a piazza del Plebiscito. Domenica mattina poi la gara femminile, e nel pomeriggio il clou, alle 17, quando scenderanno in campo la nazionale italiana Blue Team e quella americana Siena Heights University. Non ci poteva essere modo migliore per chiudere un cerchio perfetto. ‘La città a colori’ ha riscoperto l’ex Tribunale. Ha raccolto una cinquantina di associazioni. Ha fatto divertire e ragionare. Siamo estremamente soddisfatti”.

E dopo la Viterbese, che invece ha fatto sognare l’intera città, ecco la possibilità di tornare al rettangolo di via della Palazzina per impreziosire la bacheca dei ricordi positivi. Che, tra l’altro, da queste parti è vuota come un cinema porno dopo l’introduzione della pratica in rete. La domanda però che sorge spontanea, quella cattiva, riguarda i retroscena dell’evento. Il Rocchi infatti è oggetto di continua diatriba tra proprietà (Comune) e gestore (patron Camilli). In quella storia infinita che prima o poi finirà pure. Il quesito quindi è il seguente: distruggeranno l’erbetta curata a dovere (e di propria tasca) dalla presidenza gialloblù? “No – chiude Insogna sorridendo – Ci mancherebbe. Questi giocano con le scarpe da ginnastica. Sarà solo una giornata divertente. Altroché”.
La faccia è salva. Il manto pure. Solo il fegato se la rischia. Ma se ci fosse il signore dei panini da prendere al volo, come dire di no?

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