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Lo stadio in gestione per una grande squadra

Vincenzo Camilli portato in trionfo dai tifosi

Vincenzo Camilli portato in trionfo dai tifosi

E’ il momento di programmare. E anche se nel calcio di oggi la programmazione si fa – si dovrebbe fare – dodici mesi su dodici, per restare al passo coi tempi, per migliorarsi strada facendo, ecco che la Viterbese è già con la testa alla prossima stagione. La festa è archiviata, la conquista del campionato di Eccellenza pure, perché quello era il punto di partenza imprescindibile per il progetto Camilli. Una famiglia che non gioca soltanto per partecipare, ma per vincere. E così sarà anche l’anno prossimo, in una serie D che si annuncia come stracompetitiva – dopo che la riforma della Lega pro unica ha scaraventato tra i Dilettanti tantissime realtà professionistiche – e che profuma tanto del vecchio sapore dell’Interregionale di un tempo. Ma andiamo per gradi e vediamo quali saranno le novità in casa gialloblu, considerando sempre che il campionato di Eccellenza ancora non è finito (domenica si va a Villanova per la decima vittoria consecutiva).

NESSUN DOPPIO SALTO Qualcuno, con un pizzico di superficialità e forse ancora in preda ai fumi dell’alcol post promozione, l’ha buttata là: “Occhio, perché la Viterbese l’anno prossimo potrebbe trovarsi direttamente in Lega pro”. Balle. Il doppio salto non è tra le ipotesi da prendere in considerazione, nonostante si sia verificato in passato altrove (spesso grazie alla magnanimità delle istituzioni calcistiche nei confronti di certe piazze “storiche” o di certi presidenti amici) e nonostante molte società destinate alla nuova Lega pro unica non abbiano al momento la possibilità di far fronte alle fideiussioni per le iscrizioni, più salate rispetto al passato. L’intenzione dei vertici di via della Palazzina sono quelli di salire gradualmente, di fare una serie D per vincere, e di tornare tra i professionisti dalla porta principale. Un percorso lineare, che consentirebbe una crescita omogenea a livello tecnico, organizzativo-dirigenziale e, perché no, anche ambientale.

GROSSETO ADDIO Anche perché l’intenzione della famiglia Camilli è quella di chiudere definitivamente con l’altra squadra di proprietà, il Grosseto. Una volontà già ribadita più volte dal patron Piero, che avrebbe voluto terminare l’avventura in Maremma già l’anno scorso, dopo la doppia delusione della retrocessione e soprattutto del coinvolgimento di molti giocatori nello scandalo scommesse. Dopo un anno di transizione, nel quale comunque il Comandante – da galantuomo – ha garantito l’iscrizione e tutte le spese per la Lega pro, sembra proprio arrivato il momento di vendere. Il club del resto è appetibile: ha un posto in Lega pro e sopratutto non ha debiti. Dopodiché il Comandante potrà concentrarsi, al fianco del figlio Vincenzo, sul progetto Viterbese.

L'allenatore della Viterbese Attilio Gregori

L’allenatore della Viterbese Attilio Gregori

L’ULTIMO STADIO C’è però un problema, un’ombra che non consente al momento di essere ottimisti al cento per cento. Ed è la convenzione dello stadio. Il nodo ancora irrisolto, che tiene col fiato sospeso tutti i tifosi gialloblu e che dovrà essere gioco forza risolto nelle prossime settimane. Era lecito aspettarsi che il sindaco Michelini domenica scorsa allo stadio non si limitasse soltanto a consegnare targhe e a partecipare alla passerella promozione, ma che portasse in dono qualcosa di più concreto: magari una data per l’incontro decisivo con Camilli. E invece no. Benché da palazzo dei Priori continuino ad assicurare che tutto è a posto, e che non ci sono ostacoli alla firma dell’accordo per la gestione dello stadio Rocchi, il tempo passa e le firme non arrivano. Il Comandante, dal canto suo, ha chiesto che venissero riconosciute alla società le spese di manutenzione finora sostenute, una somma documentata e superiore di poco ai ventimila euro. Ma il Comune per il momento non agisce, non si sa se per ragioni politiche (sembra improbabile) o per ragioni tecnico-amministrative. Non è difficile pensare che Camilli sia deluso da questo immobilismo, dalla burocrazia assurda e nociva, specie in casa sua, mentre altrove (a Grosseto) gli è stata sempre aperta ogni porta. E gli stessi tifosi si chiedono sbigottiti: cos’altro deve fare il Comandante per avere lo stadio? Ha salvato il calcio in città, ha riportato entusiasmo e pubblico, ha vinto il campionato… Domande sacrosante, ma che sbattono contro il muro di gomma del palazzo.

LA SQUADRA CHE VERRA’ Dato per scontato che la vicenda stadio comunque si risolverà (speriamo), ecco l’aspetto tecnico. Con gli uomini mercato gialloblu già all’opera per individuare le esigenze tecniche della prossima Viterbese. Intanto l’allenatore, con Attilio Gregori vicino alla riconferma. Il tecnico romano gode di molta stima tra i dirigenti, a partire dagli stessi Camilli. Che in lui vedono non solo l’artefice della promozione, ma anche il “normalizzatore” di uno spogliatoio che prima sembrava difficile governare. Attilio – e il suo secondo Enzo Orlandi – ha fatto scelte semplici, logiche, e ha riportato armonia, gioco e risultati. Ecco perché dovrebbe restare anche l’anno prossimo, sempre che non ci sia qualche sorpresa durante l’estate. Che è lunga. E la squadra: i pezzi grossi, quelli di categoria superiore, dovrebbero essere rinforzati. Intorno a loro, altri elementi di spessore (che sul mercato non mancano, visto che la riforma libererà tra i Dilettanti molti giocatori di livello) e i giovani giusti. Da chiedere e ottenere ai vivai della grandi società. A partite dalla Roma, con la quale Camilli ha da sempre un rapporto privilegiato.

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1 Commento

  1. franco ha detto:

    Basta andare sul sito del Grosseto per verificare che Camilli si sta muovendo per iniziare una nuova stagione con i Grifoni.Come prima mossa sembra che abbia prolungato il contratto con Marotta per altri due anni e si concentra con l’amministrazione maremmana sul progetto di una cittadella dello sport.

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