Porca zozza quanti ce n’erano ieri. Piccoli. Sudati. Sorridenti. Incappellati. E divisi a squadre. Un esercito di bambini. L’armata pacifica della Città a colori. Quella organizzata da Viterbo con amore. Decimo anno di attività. Festeggiato come si deve e dedicato, chiaramente, a loro. I bimbi. Praticamente impossibile contarli, meglio pertanto suddividerli per categorie.
Davanti agli Almadiani i cuccioli di Stradacalciando. I futuri pallonari. Con la sfera tra i piedi e una tonnellata di allenatori a badarli (o meglio, a farli sfogare, che poi si badano con maggior facilità). Di fianco, su via Marconi, quelli alti (si spera a venire) del basket. Mini, ovviamente. A seguire una decina di campetti da volley. Con le signorine della pallavolo e i genitori intorno a scattar foto su foto.
Ancora in la, piazza del teatro (pardon, Verdi), i cani-dotati. E rigorosamente bastardini. Con tanto di concorso per il più simpatico e giuria impostata tra i cinque e gli otto anni a votante. Giretto al corso (con tutte le attività chiuse, almeno in mattinata…) e ottanta clown di corsia a piazza delle Erbe, ballerini e burloni senza manco la necessità dell’alcol. I Patch Adams della Palanzana. Comune: un boato di biciclette, di caschetti, di maglie aderenti e di sponsor. E neanche era ora di pranzo. Nel pomeriggio tutto rivoluzionato. Corsi si di pittura. Di danza. Di questo e di quell’altro. Pubblico sull’adulto, corredato sempre dagli eredi. E tanta, tantissima musica. In ogni pizzo. Per ogni gusto. Fino a notte. Nonostante il tempo incerto e la domenica che porta a tirare verso il mare. La chicca, quei quaranta giochini in legno presi d’assalto al Sacrario. Datati nei contenuti ma apprezzatissimi nell’attuale.
Di cornice a tutto ciò, e la cornice si sa, conta quanto l’opera, le quaranta associazioni locali. Quelle messe insieme “con amore”. Quelle che hanno chiuso stile fuochi d’artificio il Festival del volontariato. Anche lui giunto a spegnere dieci candeline sopra la torta.
“Siamo felicissimi – commenta il consigliere Marco Ciorba, ideatore, promotore e cameriere per una sera – Non si poteva finire in miglior modo. Siamo anche stremati. Ma mamma mia che successo. La città ha risposto incredibilmente. Ho ancora i brividi per lo spettacolo Juppiter più Galiana con cena servita da noi amministratori e dai Facchini. Mi rimarrà nel cuore a vita”.
E questa è la Città a colori. Quarantotto eventi in meno di ventiquattro ore. Gratuiti al completo. Inseriti in dieci giorni e volontari e volontariato. Se qualcuno aveva un dubbio, ora è arrivata la risposta. Strano ma vero. Anche Viterbo ha un cuore. Basta cercarlo.