Coldiretti Viterbo, a seguito di riunioni ed incontri che si sono tenute presso la sede di Tarquinia e dopo un confronto con i dirigenti e i soci del comprensorio, ha inviato una nota alla Regione, a firma del presidente provinciale, Mauro Pacifici, nella quale sono evidenziate alcune criticità riguardo alla paventata realizzazione di un impianto a biogas a Tarquinia in località Olivastro.
Risulta infatti che il consorzio Pellicano ha avviato l’iter per la realizzazione di un impianto comprensivo di una linea di trattamento anaerobico della matrice organica con produzione di biogas. In merito alla documentazione trasmessa e al progetto in analisi, Coldiretti osserva come, con riferimento ai possibili impatti sul settore agricolo, possano rilevarsi diversi elementi di preoccupazione.
In primo luogo, si evidenzia il significativo potenziale impatto, sotto il profilo della sottrazione, pressoché irreversibile, di 4 ettari di terreno in area agricola, con riferimento alla compromissione dei diritti di proprietà per una così elevata estensione di aree. Invece di valorizzare il ruolo multifunzionale dell’agricoltura e gli effetti positivi e benefici derivanti dalla presenza delle imprese agricole, sull’ambiente, sulla biodiversità e sulle comunità rurali, prevedibilmente l’area in esame sarà oggetto di un’azione di esproprio dei terreni che verranno sottratti irreversibilmente all’attività agricola, con evidenti peggioramenti della qualità ambientale e territoriale dell’area.
“È importante – sostiene Mauro Pacifici – tutelare falde acquifere, terreni e produzioni tipiche. Come Coldiretti Viterbo, al fine di garantire la tutela delle imprese agricole, riteniamo indispensabile impedire aggressioni al sistema naturale e produttivo”. “Oltre a quanto affermato dal presidente, con specifico riferimento alla valutazione del potenziale impatto derivante dalla realizzazione dell’opera, si evidenziano alcuni ulteriori fattori da considerare” aggiunge Andrea Renna, direttore di Coldiretti. “Sembra utile ricordare che la definizione di impatto ambientale indica gli aspetti agricoli, culturali e paesaggistici, come parametri da considerare obbligatoriamente nella valutazione del potenziale impatto ambientale. In tutte le disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale, è prevista come necessaria la valutazione dell’impatto sul patrimonio agroalimentare che noi come Coldiretti non possiamo esimerci dal difendere e continuare a tutelare” conclude Renna.
Scrivessero le stesse cose ai loro soci che hanno impianti a biogas nelle loro aziende…Coldiretti dice una cosa e poi ne fa un’altra..per esempio guardate cosa ha firmato….
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